iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
NintendoSwitchPiattaforme

Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)

Un’isola da esplorare

Pasquale Aversano 3 mesi fa Commenta! 7
 
6.3
Folk Hero

Sviluppato da Chudo-Yudo Games e pubblicato da Targem Games, Folk Hero è un gioco d’azione in 2D con visuale isometrica e forti elementi da rogue-lite. Il tutto, ambientato in un mondo fantasy semi-medievaleggiante e infarcito dal folklore slavo. Noi abbiamo vestito i panni di diversi e anonimi eroi e siamo partiti verso l’isola e i suoi innumerevoli misteri su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a nuove e imprevedibili avventure?

Contenuti
Folk Hero e l’isola misteriosaUn roguelike minimalista e immediatoGrafica e sonoro

Folk Hero e l’isola misteriosa

Folk Hero non punta a raccontare una storia che possa restare memorabile, tutt’altro. In sintesi, l’incipit ci racconta che, dal nulla, è sbucata un’isola e da questa isola, sono emersi mali oscuri che hanno afflitto l’esistenza del villaggio vicino. Ma… quando tutto sembrava perduto, ecco apparire un “eroe” che, brandendo la sua spada, prende l’oneroso compito di partire all’avventura proprio sull’isola misteriosa. Noi, neanche a dirlo, saremo quell’eroe. Fine.

La storia del titolo non si evolve quasi per niente, limitandosi a gettarci in una sequela di ambienti procedurali al cui interno si mixano leggende slave di vario genere, raccontate con vaga sufficienza tra cittadini da incontrare e documenti da raccogliere. Purtroppo, il folklore, complice uno stile grafico molto minimalista, non trova il riscontro che dovrebbe e si ritrova anzi abbastanza fiacco e sottotono oltre che anonimo e dimenticabile (con rari guizzi che richiedono però tempo e pazienza).

L’eroe di turno è completamente privo di carisma e voce anche perché, come in tanto altri roguelike, una volta morto… si passa a un altro eroe e così via di run in run. Non ci si affeziona a praticamente niente su schermo ma, fondamentalmente, perché il titolo punta tutto se stesso sul gameplay in modo similare, ma ancora più rudimentale e soprattutto anonimo, di altri congeneri come Enter the Gungeon o il disturbante ma iconico Binding of Isaac.

Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)

Un roguelike minimalista e immediato

Folk Hero è essenzialmente un roguelite nonché action game in 2D con visuale isometrica che ci vede partire in lunghe spedizioni dove ogni morte significa dover ricominciare dal principio e smarrendo quasi tutti gli upgrade ottenuti. Le aree di gioco che ci aspettano sono tutte rigorosamente procedurali e a loro volta suddivise in varie aree tutte da esplorare e straripanti di nemici che non vedono l’ora di farci la pelle.

L’esordio, come da prassi, è abbastanza morbido e discretamente insipido, con una manciata di nemici che sarà abbastanza facile, se non noioso, da eliminare. Poi il tutto accelera e le ondate di nemici aumentano con tanto di caos a schermo fra proiettili, nemici che partono alla carica, trappole da schivare e tanto altro. Il minimalismo estetico scelto dal gioco crea un effetto altalenante ma non del tutto negativo, riuscendo a utilizzare pochi elementi ma tutti essenziali.

Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)

Il protagonista, a seconda della classe di partenza (all’inizio avremo una sola classe mentre le altre si sbloccheranno man mano che giochiamo), avrà un set di mosse che potranno poi essere potenziate a seconda di ciò che riusciremo a recuperare durante la nostra spedizione. Attaccare e schivare sono essenziali per sopravvivere e a questi si aggiunge un attacco a distanza (l’arco nel caso della classe di partenza) e un’abilità speciale. Tutte le nostre azioni sono limitate da una classica barra della stamina dalla ricarica automatica.

L’intero set di abilità di partenza (che ricordiamo variano a seconda della classe selezionata) possono essere potenziate da rune (ad esempio, si può dare il potere della fiamma alla nostra spada e così via) che ottengono da tesori sparsi in giro per le aree di gioco o scambiando monete (ottenibili sconfiggendo i nemici) coi mercanti. Da ricordare che il titolo viene presentato quasi come un souls-like e in effetti, basta davvero poco per finire all’altro mondo anche con i nemici più sempliciotti a cui si somma il già citato permadeath. Ma, come da prassi dei roguelike, ogni morte porta comunque a farci ottenere e sbloccare una serie di bonus passivi tutti da scoprire. 

Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)

Da ciò, si evince che il livello di difficoltà di Folk Hero non è da sottovalutare grazie anche a una curva che rischia di impennarsi quando meno ce lo si aspetta e che, in parte, è anche legata alla casualità intrinseca del titolo e quindi all’equipaggiamento che andremo a raccattare in giro (elemento questo molto comune nei congeneri). Purtroppo, non introducendo alcuna innovazione e non riuscendo a tradurre nessun elemento pre-esistente in modo iconico e “personale”, il titolo si mostra molto anonimo.

Anonimato che si scontra anche con uno scarso interesse nell’esplorare l’isola stessa che non riesce ad ammaliare come dovrebbe, fiaccata da una narrazione inconsistente. Tra i motivi principali che possono invogliare l’utente a proseguire, c’è sicuramente la “sfida” e la ricerca della “build migliore” anche se, quest’ultima, come anticipato, difficilmente spiccherà per originalità seppur alcune trovate sono intriganti e gradevoli da usare. Ultima nota, la possibilità di giocare in co-op locale (peccato l’assenza dell’online) che, in buona compagnia, regala non poche soddisfazioni rendendo la spedizione decisamente più accattivante.

Folk Hero, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Folk Hero o lo si ama o lo si odia. Lo stile minimalista, purtroppo, va a depotenziare l’intero folklore dell’opera, riducendo le creature in una manciata di pixel colorati che difficilmente resteranno impressi. Così come le aree di gioco, dal primo impatto gradevole ma che ben presto, complice la ciclicità ludica di base fatta di run su run su run, risultano spoglie, poco evocative e con innumerevoli elementi riciclati. Buone, invece, le animazioni, semplici ma comprensibile e ben inserite nell’impianto ludico.

Il sonoro è sufficiente, non crea fastidio ma non riesce a dar vita a un’atmosfera memorabile e identitaria. Buoni gli effetti sonori. Da segnalare invece, la gradita e per niente scontata presenza dei sottotitoli in lingua italiana, utile soprattutto per comprendere meglio il folklore che domina l’isola. 

Scopri tutto su Folk Hero
Folk Hero
6.3
Grafica 6.5
Sonoro 6
Longevità 6
Gameplay 6.5
Roguelike 6.5
Aspetti positivi Livello di sfida intrigante Sistema delle rune e dei bonus accattivante Gameplay semplice e immediato Presenza sottotitoli in lingua italiana
Aspetti negativi Stile grafico non per tutti Può risultare ripetitivo Abbastanza anonimo Narrazione e atmosfera poco coinvolgente
Considerazioni finali
Folk Hero è un titolo che fatica ad affrontare i suoi congeneri non riuscendo a offrire un’esperienza identitaria e memorabile nonostante un impianto ludico solido, immediato e appagante. La grafica minimalista non è per tutti e depotenzia il folklore che dovrebbe dar carattere al titolo. Il livello di difficoltà è abbastanza nella norma e riesce a tenere impegnati anche i veterani. Peccato che in molti, complice una narrativa fin troppo altalenante e fragile, potrebbe desistere dal continuare l’esplorazione dell’isola.

Potrebbero interessarti

All in Abyss: Judge the Fake, recensione (PlayStation 5)

Let Them Trade – Recensione (Steam)

World of Goo 2, recensione (PlayStation 5)

Come completare il Castello di Mibuno in Assassin’s Creed Shadows

Xbox Game Pass: le grandi novità di maggio 2025

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia una recensione Lascia una recensione

Lascia una recensione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seleziona una valutazione!

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account