Sviluppato da Ancient Corporation in sinergia con Bitwave Games e pubblicato da Limited Run Games, Inc. Earthion è uno sparatutto a scorrimento laterale a tema spaziale fortemente arcade e proveniente dall’era a 16 bit. Noi abbiamo fatto un viaggio nel tempo su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a salvare il pianeta Terra?
Earthion come i classici di un tempo
Earthion è un titolo che comunica principalmente a coloro che cercano uno shoot’em up a scorrimento laterale a 16 bit in grado di lanciarti indietro nel tempo a una velocità supersonica e il tutto con un ritmo musicale elettronico ed evocativo. Se sei cresciuto coi cabinati e hai sete di punteggio oltre a una smoderata voglia di metterti costantemente alla prova sconfiggendo i tuoi stessi record e quelli di amici e sconosciuti, questa è la navicella che fa per te.
Come i suoi congeneri d’altri tempi, anche Earthion ha una parvenza di trama ma questa serve come mero pretesto per scaraventarci in azione. In breve, la Terra è ormai in rovina, ha consumato le sue risorse e ha costretto l’umanità ad andare altrove. Per la precisione: su Marte. Ma non finisce qui, a complicare la situazione si è messa di mezzo una razza aliena pronta ad attaccare l’umanità e il suo pianeta natale.

Noi impersoniamo Azusa Takanashi, una ricercatrice ambientale umana incaricata di pilotare l’iconico caccia spaziale denominato YK-IIA, capitanando la controffensiva umana per evitare la sconfitta. Il tutto per una sfida decisamente classica, ben poco narrativa e alquanto prevedibile, spalmata in otto livelli, tutti dotati del classico boss preannunciato dall’immancabile “WARNING” per una durata complessiva per singola run di due ore scarse.
Sì, la longevità è bassa ma in linea coi suoi congeneri che, come anticipato, puntano a più run consecutive, mirando a farti migliorare di sfida in sfida. L’ideale sarebbe anche aumentare gradualmente il livello di difficoltà, ben bilanciato e molto competitivo con l’ultimo livello che richiede una pazienza e un’attenzione estremamente alte. Non sorprende quindi che se si inizia in “easy” avrai un supporto extra mentre nella modalità più ostica, denominata “hoshot”, dovrai studiare ogni singolo proiettile.
Altro elemento presente e di cui tener conto è la modalità sfida, pensata per i veterani del genere e che va ad accompagnare la modalità storia. Purtroppo, si tratta di un extra abbastanza dimenticabile. Quello che invece manca del tutto in Earthion è la personalità narrativa e in parte visiva. Banalmente, parliamo di un titolo che rischia di confondersi nell’oceano di opere già molto simili tra loro.

Un gameplay classico ma solidissimo
Earthion è uno shoot’em up estremamente classico e basilare che ci mette alla guida di un veicolo che possiamo muovere lateralmente in scenari che scorrono automaticamente di lato. Il tutto, cercando di schivare trappole ambientali e soprattutto l’oceano di proiettili nemici. A nostra difesa, oltre alle bocche da fuoco (due tipologie legate a due tasti diversi), avremo una serie di power up opzionali da poter recuperare stesso in volo che hanno un ruolo strategico discretamente elevato.
Selezionare che tipologia di power up equipaggiare, tenendo a mente che questi si sostituiscono e/o consumano, è di vitale importanza insieme al conoscere le ondate dei nemici e le loro rispettive tipologie di attacco. Tornando ai power up, ce ne sono di diverso tipo andando a intaccare le bocche da fuoco del nostro veicolo e dandoci modo di causare più danni ma anche di aumentare il raggio di fuoco in base al potenziamento scelto.

Onde evitare premature esplosioni, il nostro veicolo è dotato di una serie preventiva di scudi a ricarica di cui avere cura. Non mancano, ovviamente, gli immancabili “credit” in stile arcade per poter recuperare una partita dopo il game over, anche se… terminati i credit, dovrai rivivere tutta l’avventura. Per le tipologie di bocche da fuoco, salvo qualche eccezione, sono tutte decisamente standard seppur discretamente varie. Discorso analogo per i nemici che, escluso qualche gigantesco boss, sono tutti abbastanza dimenticabili e “standard”.
Per gli ambienti, invece, ci sono diverse sorprese seppur più estetiche che strutturali. Come detto, il level design si adagia sui classici e non fa molto per innovarsi o distinguersi. L’estetica, invece, osa un po’ di più, offrendo alcuni scorci sinceramente accattivanti e interessanti oltre che diversi di livello in livello. E visto che siamo entrati nel discorso “grafica” e bene analizzarla nel dettaglio!

Grafica e sonoro
Inutile girarci intorno, escludendo il già citato anonimato generale dell’opera, complice il gran numero di congeneri antichi e “nuovi”, la veste grafica usata in Earthion, fedele alla macchina SEGA, il Mega Drive, è di buon livello con alcune chicche che offrono un boost notevole. La nostalgia potenzia il tutto ma è anche vero che le situazioni realmente caotiche sono abbastanza poche, nonostante un gran numero di nemici su schermo. Chi ama il genere e ha già esperienza con esso, saprà quindi apprezzarne la cura al dettaglio e gli effetti pirotecnici adottati.
A spiccare più di tutto è però il sonoro. Realizzato da Yuzo Koshiro, già al tempo icona per i prodotti del Mega Drive, quanto proposto in Earthion è un oceano travolgente di sonorità perfettamente mixate tra nostalgia e modernità. Ogni area ha il suo suono e ritmo che riesce, da solo, a trascinarti e galvanizzarti mentre polverizzi le navi avversarie. Nota finale per i sottotitoli: seppur l’interfaccia aggiuntiva sia in italiano, quella del titolo in sé è comunque inglese. Nulla di grave, considerando che non c’è poi così tanto da leggere.