Electronic Arts, storico publisher dietro serie come FIFA (EA Sports FC), Battlefield, The Sims e i giochi BioWare, ha annunciato la sua acquisizione da parte di un consorzio di investitori formato dal Fondo di Investimento Pubblico dell’Arabia Saudita (PIF), da Silver Lake e da Affinity Partners, società fondata da Jared Kushner, genero dell’ex presidente USA Donald Trump. L’operazione, del valore complessivo di 55 miliardi di dollari in contanti, trasformerà EA in un’azienda privata, segnando la fine della sua presenza in borsa dopo oltre trent’anni.

EA – Acquisizione per rendersi privata
Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti riceveranno 210 dollari per azione, un premio del 25% rispetto al valore precedente alla notizia, con la transazione che dovrebbe chiudersi entro il primo trimestre dell’anno fiscale 2027, previa approvazione regolamentare.
Il CEO Andrew Wilson rimarrà alla guida dell’azienda e ha definito l’operazione un “riconoscimento straordinario del lavoro svolto dai team creativi di EA”, promettendo che la nuova fase servirà a “spingere i confini dell’intrattenimento e creare esperienze trasformative per ispirare le generazioni future”. Dal canto suo, Jared Kushner, CEO di Affinity Partners, ha espresso entusiasmo personale per l’accordo, sottolineando il valore culturale dei franchise della casa di sviluppo e la sua esperienza diretta come giocatore e padre.
Con i suoi 55 miliardi di dollari, questa acquisizione diventa una delle più grandi mai registrate nell’industria videoludica, seconda solo al colosso da 68,7 miliardi di Microsoft per Activision Blizzard. L’azienda non sarà più soggetta alle pressioni del mercato azionario, ma dovrà affrontare nuove sfide legate al debito di circa 20 miliardi contratto per finanziare l’accordo.

Il PIF saudita, già attivo nel gaming con investimenti in Nintendo, Capcom, Take-Two ed Embracer, rafforza così la sua influenza nel settore, mentre Silver Lake e Affinity Partners aggiungono peso finanziario e relazioni strategiche.
Il futuro dell’azienda in mani private resta incerto: se da un lato l’indipendenza dal mercato pubblico potrebbe favorire decisioni più rapide e investimenti a lungo termine, dall’altro il rischio è che il focus rimanga sui margini di profitto, in un’industria già segnata da acquisizioni, tagli e chiusure di studi.
Intanto, progetti attesi come il nuovo Mass Effect e Battlefield 6 restano in sviluppo, con i fan in attesa di capire come questo cambiamento influenzerà la direzione creativa e commerciale di uno dei publisher più importanti al mondo.