Il conto alla rovescia è partito. Dungeon Rampage torna il 5 dicembre in Early Access su Steam e per molti giocatori è un momento simbolico. Non è soltanto il revival di un titolo amato negli anni 2010. È la dimostrazione che una community può riportare in vita un gioco dato per perso grazie alla tenacia di chi lo ha sempre considerato parte della propria storia videoludica.
Il ritorno di un classico multiplayer che aveva conquistato milioni di giocatori

Chi frequentava il web gaming dell’epoca ricorda bene cosa rappresentasse Dungeon Rampage. Ritmo forsennato, stanze strapiene di nemici, armi improbabili e l’idea di gettarsi nel caos insieme ad altri giocatori. Una formula semplice ma efficace, capace di attrarre più di due milioni di utenti al mese.
Quando Gamebreaking Studios ha annunciato il revival, la reazione è stata immediata. Molti non si aspettavano che un vecchio progetto Flash potesse tornare in forma completamente rinnovata, tanto meno con l’aiuto di un fan che ha inseguito questa possibilità per anni. Questo particolare elemento biografico è uno dei motivi che rende la notizia così forte: raramente un giocatore diventa davvero parte del team che riporta in vita il suo gioco preferito.
Una storia fuori dal comune
Il cuore di questa rinascita porta il nome di Angelos Mako, il fan diventato sviluppatore. È stato lui a rintracciare uno dei creatori originali, scoprendo poi che una copia del vecchio codice esisteva ancora su un laptop consegnato alla figlia. Un dettaglio quasi surreale che aggiunge fascino al progetto. A soli 17 anni, Mako è riuscito a ottenere i diritti del gioco da solo, trasformando l’intera ricerca in un percorso personale che oggi sfocia nell’Early Access.
Le sue parole rendono chiaro l’aspetto emotivo di questo ritorno. Rivivere quel gameplay per la prima volta è stato un momento speciale per lui, ma vedere l’entusiasmo collettivo ha superato ogni aspettativa. Questo elemento dà al rilancio una dimensione più ampia del semplice recupero nostalgico. Qui c’è un’intera community che si riattiva come un organismo unico.
Kickstarter da record e demo Steam affollata

Il dato più evidente arriva dal crowdfunding. La campagna Kickstarter ha raggiunto l’obiettivo di 25.000 dollari nelle prime 24 ore, finendo poi sopra i 70.000 dollari. Quasi triplo rispetto a quanto richiesto. Un risultato che evidenzia la portata del progetto e la sua capacità di radunare nuovamente la base di fan.
La demo su Steam ha fatto il resto, con oltre 80.000 giocatori che hanno provato la versione preliminare. È un numero che certifica quanto Dungeon Rampage non fosse semplicemente un ricordo isolato, ma un titolo che aveva lasciato un segno forte nella memoria collettiva del gaming online.
Cosa offre la nuova versione di Dungeon Rampage
Il rilancio non si limita a una riproposizione estetica. L’obiettivo è ripartire da ciò che funzionava, eliminando i problemi più evidenti del gioco originale. Il team ha lavorato per mantenere intatta l’anima dell’esperienza, arrivando però a migliorarne le fondamenta tecniche e strutturali.
La prima promessa riguarda l’equilibrio tra giocatori. L’economia interna del gioco è stata ricostruita da zero. Niente microtransazioni e niente elementi pay to win. Una scelta che mette subito in chiaro la direzione del progetto e che rappresenta un segnale forte verso la community.
Dal lato tecnico emergono altri miglioramenti chiave. Il vecchio gioco era penalizzato dal suo essere un titolo Flash, con limiti evidenti nelle risoluzioni moderne. Ora il nuovo Dungeon Rampage gira in modo stabile e con prestazioni adeguate ai display attuali. È un salto necessario per chiunque voglia riportare in vita un titolo datato senza snaturarlo.
Una risposta ai problemi del passato
Il difetto principale dell’originale era la presenza diffusa di hack e cheat. Il team ha investito tempo e risorse per costruire nuovi sistemi anti-cheat e strumenti di segnalazione più rapidi. Tutto questo serve a garantire partite corrette, elemento essenziale per un gioco basato sulla cooperazione online.
La scelta dell’Early Access rientra nella volontà di sviluppare il gioco insieme alla community. Il portavoce di Gamebreaking Studios, Taylor Hellam, spiega come il contributo dei giocatori sia stato la ragione stessa del ritorno del progetto. Farli partecipare alla costruzione del futuro del gioco è un modo per chiudere un cerchio aperto anni fa.
Cosa potrai fare dal 5 dicembre

Il contenuto dell’Early Access è ricco fin da subito. I giocatori avranno accesso a quattro eroi con abilità distinte e potranno affrontare dungeon online caratterizzati dal solito caos cooperativo che ha reso celebre il titolo. Tutti i personaggi, le mappe e gli elementi sbloccabili saranno ottenibili direttamente giocando.
Ci sono inoltre contenuti in arrivo durante l’Early Access. Il team ha già annunciato l’arrivo di quattro eroi aggiuntivi, presenti nel gioco originale, e la modalità Ultimate Rampage, un formato roguelite pensato per chi vuole mettere alla prova abilità e resistenza.
Il gioco avrà anche prezzi regionali differenziati per rendere l’esperienza accessibile al maggior numero possibile di utenti.
Un ritorno che può influenzare altri progetti simili

Dungeon Rampage non è solo un rilancio nostalgico. Mostra che i giochi considerati perduti possono tornare a nuova vita se c’è un pubblico unito e un team disposto a rischiare. Il revival ha tutti gli elementi narrativi per diventare un caso emblematico: un fan determinato, uno sviluppatore che ritrova il vecchio codice come un tesoro, una community che risponde in massa.
Il 5 dicembre potrai verificare tu stesso se l’energia che circonda questo progetto sarà sufficiente a riportarlo ai livelli del passato.
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