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NintendoSwitch

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit – Recensione Nintendo Switch

Pasquale Aversano 2 anni fa Commenta! 7
 

Sviluppato e pubblicato da Tag of Joy in sinergia con Thunderful Publishing, Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è un’avventura grafica punta e clicca in 3D che si ispira a grandi classici come Broken Sword. Dopo aver recensito la versione per Steam (qui trovi il nostro articolo completo) siamo tornati a vestire i panni di Milda su Nintendo Switch e siamo pronti a raccontarti come è andata!

Contenuti
Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit – mondo moderno, storia classicaPunta e clicca con stileGrafica e sonoroTi potrebbe interessare

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit – mondo moderno, storia classica

Oggi, Stati Uniti, siamo al computer e stiamo costruendo un buffo personaggio online, un avatar per quei giochini anonimi che popolano il web. Poco dopo ci arriva un messaggio, non facciamo in tempo a scrollare i messaggi di una pagina social e ad arrivare nelle mail ricevute che ecco una chiamata. Questo breve preambolo serve a far capire l’ambientazione di Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit che è decisamente moderna e attuale.

Abbiamo il cellulare, i social, news ovunque ma anche forti richiami al passato e ai titoli classici del genere. Un esempio? Un poster di una stravagante scimmia a tre teste. Ti dice niente? In ogni caso, tornando a noi, appena vediamo la protagonista in carne e ossa ci rendiamo conto che la personalizzazione di quel buffo avatar non era una cosa fine a se stessa. Ebbene no, stavamo personalizzando Milda.

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit

Ecco una delle piccole cose che sorprendono di Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit: ciò che dici e fai, in qualche modo, si vede e, scopriremo, sarà anche in grado di modificare leggermente l’impianto ludico. Banalmente, rispondere alla domanda su un tatuaggio è una decisione che indirettamente ci fa personalizzare la protagonista. Ed è sinceramente bello: Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è pieno di piccole azioni del genere e ti divertirai a scovarle in giro, garantito.

Ma veniamo alla narrazione. Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit parte lento, molto, troppo. E parte anche in modo anonimo nonostante Milda sia dotata di un bel caratterino, sono i personaggi di contorno a spiccare di più con alcuni decisamente singolari, divertenti e a modo loro unici. Le vicende, invece, impreziosite da un misterioso passato da svelare e che porterà l’ambientazione a mutare e la vita stessa di Milda a uscire dai binari di una monotona esistenza “moderna”, risultano gradevoli ma non ben ritmate oltre che con scarso impatto emotivo.

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit

Il finale, in particolar modo, risulta un po’ troppo frettoloso, arronzato così come l’inizio è troppo lento e anonimo. La parte centrale, invece, è ricca di storia (quella della Lituania in particolar modo), approfondimenti, enigmi intriganti ed eventi ben concatenati tra loro. Ma scopriamo insieme come approcciarsi a Milda e al suo mondo in un’avventura grafica sì classica ma con qualche piccola innovazione coraggiosa.

Punta e clicca con stile

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è decisamente classico nella sua macro struttura e deve moltissimo a titoli del calibro di Broken Sword. Questo significa che visiteremo scenari “fissi” con elementi a schermo ben visibili con cui poter interagire in più modi. A seconda delle possibilità, infatti, un oggetto potrà essere osservato, unito a un altro in nostro possesso, raccolto e quant’altro. Allo stesso modo, potremo parlare e osservare persone e animali e sì, sono presenti scelte multiple che però non vanno a influire sulla trama principale ma, come accennato, posso cambiare piccole cose di Milda e del suo mondo, oltre che a plasmare il suo carattere.

Per gli oggetti raccolti e l’utilizzo dell’inventario (immancabile per un punto e clicca), il sistema è ancora una volta standard, con la possibilità di unirli tra loro, osservarli meglio e scoprire i pareri della stessa Milda. Buoni gli enigmi, anche abbastanza vari (inclusi quelli “sonori”). Inoltre, c’è davvero tanto da guardare e approfondire. Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è pieno di oggetti, strutture e personaggi ma ammettiamo che non tutto è riuscito benissimo con molti elementi che fungono da mero riempitivo e che non riescono a creare un puzzle coeso in stile Life is Strange.

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit

Il ritmo di gioco si sposa con quello narrativo offrendo una varietà non eccessiva e una durata modesta intorno alle otto ore circa. Come anticipato, alcuni enigmi e rispettive risoluzioni, possono variare in base all’abbigliamento di Milda anche se non in modi clamorosi. Interessante è invece l’utilizzo degli easter eggs, davvero vari, ben inseriti e divertenti. In linea con l’umorismo di un titolo che fatica un po’ ad emozionare e che si conclude praticamente sul più bello.

Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit non è male se non risultasse terribilmente anonimo. Le ambientazioni colorate e varie colpiscono e funzionano mentre i personaggi hanno una caratterizzazione estetica estremamente anonima e simile a fin troppi altri titoli. Inoltre, anche le animazioni non risultano convincenti, anzi, in alcuni casi sono fin troppo legnose e poco credibili.

Il sonoro, invece, è abbastanza buono, con un doppiaggio idoneo e ben recitato. Anche gli effetti sonori non sono male risultando credibili e funzionali all’azione a schermo. Da segnalare, invece, che la modalità portatile dell’ibrida Nintendo fatica un po’ in più punti. Il primo è qualche sporadico rallentamento mentre il secondo è un’ottimizzazione non perfetta dei testi, alcuni davvero troppo piccoli. Infine, il titolo non ha i sottotitoli in lingua italiana e questo potrebbe risultare uno scoglio per alcuni giocatori.

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