Sviluppato da Gabriel Maki e pubblicato da Ratalaika Games, CORALINA è un’avventura narrativa in 2D in terza persona che punta molto sullo stile artistico minimalista, surreale e imprevedibile, accodandosi a opere del calibro di Undertale, Deltarune e anche OFF di cui puoi recuperare la nostra recensione. Noi abbiamo vestito i panni di Cora su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a un’avventura in un “Limbo” dove tutto può accadere?
CORALINA e un limbo che non perdona
CORALINA è un titolo molto breve e che si può completare in poco più di un’ora a seconda di quanto tempo decideremo di impiegare a osservare e, perché no, anche esplorare le stravaganti aree proposte dal piccolo e surreale mondo di gioco. Si tratta di un titolo fortemente evocativo e che gioca con vuoti narrativi che non tutti riusciranno ad apprezzare. Il detto e non detto fa parte dell’esperienza, lasciando molto, forse troppo, in mano all’immaginazione e deduzione del giocatore.
Il gioco, infatti, si conclude abbastanza brevemente non riuscendo a dare il giusto respiro ad alcune trovate discretamente interessanti e che avrebbero avuto bisogno di più respiro per lasciare il segno. Discorso analogo, ovviamente, per alcuni personaggi dello stravagante “Limbo” in cui la nostra Cora si ritroverà imbrigliata. Ma procediamo con ordine. CORALINA ci fornisce come incipit una sala di una biblioteca dove Cora, la nostra protagonista nonché studentessa di cinema, si trova a chiacchierare amichevolmente con tre suoi amici.

Purtroppo per Cora, però, dopo pochi minuti si ritroverà bloccata in una sorta di labirinto surreale e, cosa ancor più inquietante, i suoi tre amici verranno apparentemente uccisi. Non solo… anche lei era destinata la morte. Perché si è salvata? Qual è il suo scopo? E soprattutto, come può uscire da questo straziante e tetro labirinto pieno zeppo di individui assurdi? La soluzione spetterà a noi trovarla ma non saremo soli, per gran parte dell’avventura saremo seguiti da un bizzatto corvo dotato di cappello.
Tale corvo afferma di essere una sorta di dio della morte e, visto che sembriamo esser scampati dal nostro destino nefasto, decide di arruolarci per farsi aiutare in una sorta di assurda missione di ricerca. Eccoci quindi in viaggio tra percorsi monocromatci e suggestioni emotive di vario genere che mescolano filosofia, metafore e semplici immagini visive, quasi disturbanti, in un dedalo di aree da sviscerare ed esplorare con discreta semplicità, offrendo un’esperienza sì retro ma anche fortemente derivativa, richiamando i già citati Undertale e OFF. Ma non per questo non meritevole di essere vissuta nonostante la sua brevità e “incompletezza”.

Un’avventura semplice
CORALINA si presenta come un’avventura retro fortemente narrativa e che ci richiede, essenzialmente, di girovagare per aree fortemente delimitate, interagendo e dialogando con vari personaggi e risolvendo semplici enigmi ambientali. Questi prevedono di spostare casse o eseguire determinate azioni concatenandole tra loro. Tutto molto semplice e intuitivo oltre che poco originale. Da evidenziare quindi un livello di difficoltà abbastanza tarato verso il basso e ben distante dal peso emotivo delle scelte a cui ci poneva Undertale.
In compenso, CORALINA punta molto sull’impatto estetico e stilistico, è un viaggio suggestivo e visivo prima ancora che “ludico” e questo potrebbe accontentare alcuni e scontentare altri. Soprattutto se aggiungiamo una scarsa rigiocabilità e, ancora una volta, una durata molto bassa. Si tratta pià di un’esperienza interattiva dove a conquistare è l’imprevedibilità di quello che potrebbe apparire su schermo a cui si sommano dialoghi decisamente stralunati con alcune eccezioni che offrono anche spunti riflessivi e creativi.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, CORALINA entra nel finale minimalista tanto caro a titoli come OFF e Undertale ma prova a personalizzare questa sorta di sottogenere che strizza l’occhio al mondo retro e quindi alla nostra sfera nostalgica, mixando un po’ i generi stilistici, dalla pixel art super minimal a character design quasi anime a zoom improvvisi di dettagli sfumati e inquietanti. Gli omaggi ai titoli sopra citati son palesi eppure il mondo di gioco ha più di una trovata stilistica discretamente originale e interessante.
Come detto del paragrafo precedente, è un gioco che scorre via velocemente proprio grazie allo stravagante mondo di gioco che riesce ad ammaliare con poco, offrendo un’atmosfera non facile da decifrare, ora inquietante e ora semplicemente psichedelica e stralunata. Questi ultimi elementi vengono a loro volta fortificati da una colonna sonora decisamente ben studiata e che si amalgama alla perfezione allo stile artistico, fortificandolo e offrendo una discreta varietà di sonorità.
In ultimo, dispiace evidenziare l’assenza totale della lingua italiana che potrebbe far perdere alcune frasi arzigogolate offerte dai buffi personaggi del mondo di gioco di CORALINA. Tuttavia, tenendo anche conto del budget della produzione e dell’impegno, palpabile, dello sviluppatore, è un’assenza comunque giustificabile. Inoltre, l’inglese utilizzato non è poi così complesso, salvo in qualche rara occasione più filosofica.
