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Lettura Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)
 
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NintendoSwitchRecensioni

Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)

Tre razze e una scuola di magia

Pasquale Aversano 10 mesi fa Commenta! 7
 
6.3
Celestia: Chain of Fate

Sviluppato da Agate e pubblicato da PQube, Celestia: Chain of Fate è una classica visual novel il cui gameplay è incentrato unicamente sulle scelte. La storia è di genere fantasy romance e, nonostante un ritmo compassato, riesce a regalare qualche trovata interessante. Noi abbiamo esplorato un nuovo mondo magico su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! 

Contenuti
Celestia: Chain of Fate di amori, razze e magieUn altro libro interattivoGrafica e sonoro

Celestia: Chain of Fate di amori, razze e magie

Celestia: Chain of Fate offre una narrazione articolata, discretamente vasta (composta da 20 capitoli a cui vanno a sommarsi storie secondarie e opzionali) ma piena zeppa di cliché. Partiamo dall’inizio: un demone e un angelo che, nonostante le loro evidenti diversità e innegabili conflitti, si amano e danno alla luce un mezzosangue. Come dici? Suona familiare? E siamo solo all’inizio.

La storia di Celestia: Chain of Fate è incentrata su Aria un’apparentemente umana che si scoprirà ben presto essere una mezzosangue dotata tra l’altro di particolari poteri alla Life is Strange: True Colors. Aria, infatti, come Alex Chen (protagonista dell’ultimo capitolo di Life is Strange), è in grado di percepire le emozioni/intenzioni altrui osservando una particolare scia di colore. A differenza di Alex, però, Aria non sembra essere dotata del potere di manipolarle ma solo di osservarle e identificarne la fonte.

Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)

Banalmente, se Aria vede una scia nera significa che qualcuno nelle vicinanze ha intenzioni pericolose. Questo dettaglio è solo uno dei tanti elementi “magici” che impreziosiscono l’universo fantasy imbastito da Agate. Un universo fatto di draghi e incantesimi da padroneggiare ma soprattutto, un mondo popolato da tra razze ben distinte: Umani, Angelus e Daemon. E tra questi, i già citati mezzosangue. 

L’incipit di Celestia: Chain of Fate vede Aria costretta alla prima e difficile decisione della sua nuova vita: abbandonare la famiglia e intraprendere una vita scolastica in un mondo fantastico. Tale mondo, accessibile attraverso portali magici segreti in stile Harry Potter, con tanto di treno che trasporta fino al mastodontico e pomposo college, nasconde più di un segreto e non tutti sono pacifici. Non per niente, Celestia: Chain of Fate è infarcito di Bad Ending, uno ottenibile già dal primo capitolo.

Tornando alla trama, c’è un ulteriore elemento da tener conto e che diventerà presto scopo essenziale di Aria: diventare il miglior studente dell’anno. Ottenere tale titolo, infatti, fornisce il fortunato o fortunata di un enorme privilegio: potrà esprimere un desiderio (in stile Dragon Ball). Ma oltre alle inevitabili competizioni che Aria sarà chiamata ad affrontare di capitolo in capitolo, c’è tutto un versante romance che procede parallelamente e che è focalizzato su tre particolari individui.

Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)

Come è facilmente intuibile, abbiamo un umano, un angelo o un demone. Loro tre sono gli unici uomini con cui Aria potrà intraprendere un’eventuale relazione oltre a svelarne i rispettivi segreti. I tre appaiono in modo fortemente stereotipato come il demone burbero e scontroso ma dal cuore d’oro e il nobiluomo super fascinoso che però conserva un passato che lo lacera all’interno. Insomma, chi ama gli intrighi amorosi non troverà chissà quali sorprese in Celestia: Chain of Fate ma la narrazione dona comunque siparietti convincenti e gradevoli con evoluzioni dei personaggi non del tutto scontate.

Ed è proprio l’evoluzione dei comprimari che riesce a trainare l’avventura in sé dotata di molteplici finali e con un discreto numero di scelte che possono letteralmente scaraventarti contro game over non sempre così prevedibili. A tal proposito, andiamo subito a scoprire l’impianto ludico di Celestia: Chain of Fate.

Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)

Un altro libro interattivo

Senza troppe sorprese, Celestia: Chain of Fate decide di adeguarsi allo standard delle visual novel (di cui puoi leggere un nostro approfondimento sul genere) senza innovare alcunché e limitandosi a offrire all’utente la possibilità di scorrere dialoghi su dialoghi e di salvare quasi in ogni occasione. Salvare è un’opzione necessaria e che ti invitiamo a fare abbastanza spesso, utilizzando anche i molteplici slot a disposizione. Il motivo è semplice e lo abbiamo già anticipato: ci sono diverse scelte con finali unilaterali e in parte negativi.

Scoprire tutti i finali di Celestia: Chain of Fate non è facilissimo ed essenzialmente una run è più che sufficiente salvo per alcuni segreti che potrai voler approfondire o svelare a seconda delle tue precedenti decisioni. Da segnalare le già citate storie secondarie, piccole micro-storie che vengono aggiunte alla fine dei vari capitoli e che permettono di approfondire luoghi, personaggi o eventi che impreziosiscono una lore comunque molto generosa di contenuti seppur non sempre accattivante e originale.

Da segnalare anche la schermata di affinità dove potrai tenere sotto controllo l’andamento capitolo per capitolo della relazione coi tre personaggi principali. Non mancano artwork da svelare effettuando determinate scelte così come dialoghi opzionali o decisioni del tutto ininfluenti con l’andamento delle linee di dialogo previste seppur sono la minoranza rispetto alle scelte che andranno concretamente a plasmare l’andamento della storia e l’evoluzione di Aria stessa.

Celestia: Chain of Fate, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Celestia: Chain of Fate offre scenari discreti e abbastanza vari anche se a brillare sono i personaggi, dotati di un buon dettaglio estetico ma appesantiti da un anonimato generale persistente. L’assenza di sprite animati e un numero di espressioni abbastanza limitate, minano il coinvolgimento, soprattutto rispetto ad altri congeneri più moderni. 

Il sonoro è sufficientemente vario ma fatica a offrire sonorità memorabili. Peccato per l’assenza del doppiaggio. Ulteriore peccato, nonché ostacolo non di poco conto, l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana soprattutto considerando la generosa mole di testo che domina l’intera esperienza. Infine, Celestia: Chain of Fate si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se noi consigliamo quella portatile trasformando il gioco in un vero libro interattivo.

Scopri tutto su Celestia: Chain of Fate
Celestia: Chain of Fate
6.3
Grafica 6
Sonoro 6
Longevità 6.5
Gameplay 6.5
Narrazione 6.5
Aspetti positivi Storia vasta e con diversi finali Buona crescita di alcuni personaggi Un discreto numero di scelte
Aspetti negativi La narrazione prende molti elementi altrove Non innova niente Graficamente abbastanza anonimo Assenza dei sottotitoli in lingua italiana
Considerazioni finali
Celestia: Chain of Fate è un fantasy romance intrigante ma che non innova niente e dotato di un ritmo abbastanza compassato. L’opera prende spunto da tantissime altre opere da Harry Potter a Life is Strange immergendosi nel vastissimo oceano di fantasy-romance interraziali con angeli e demoni. Ludicamente parlando, l’opera è un classico con un buon numero di scene e diversi finali, non tutti prevedibili. Buona la crescita dei personaggi peccato per una resa estetica abbastanza anonima.

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