La causa collettiva contro Valve per presunto monopolio di Steam continua a far discutere, ma nelle ultime settimane ha preso una piega piuttosto imbarazzante per la parte accusatoria. Nel tentativo di rafforzare le proprie tesi, i querelanti hanno infatti iniziato a citare post della community e voci wiki non ufficiali come presunte prove, una scelta che rischia di indebolire l’intero procedimento.
Il caso, nato anni fa e inizialmente promosso dallo studio Wolfire, è ora diventato una class action sostenuta da più sviluppatori e da importanti studi legali. Proprio per questo, l’uso di fonti discutibili sta attirando molte critiche.
L’accusa: Steam come monopolio nel mercato PC
Al centro della causa c’è l’accusa secondo cui Valve avrebbe costruito una posizione dominante nel mercato PC grazie a Steam, impedendo una reale concorrenza. Secondo i querelanti, questa posizione avrebbe consentito all’azienda di imporre fin dall’inizio una commissione del 30% sulle vendite, considerata da molti sviluppatori troppo elevata.
Per dimostrare che Valve avrebbe beneficiato di un vantaggio iniziale ingiusto, la causa cerca di collegare la crescita di Steam a una presunta acquisizione precedente: quella del World Opponent Network (WON).
Cos’era il World Opponent Network (WON)
Fondato negli anni ’90, WON era un servizio che forniva:
- liste di server
- lobby multiplayer
- infrastruttura online
per giochi come Half-Life e Homeworld. Negli anni era diventato un punto di riferimento per il multiplayer su PC.
Secondo la tesi accusatoria, Valve avrebbe acquisito WON nel 2001, ereditandone circa 1,5 milioni di utenti, che sarebbero poi confluiti su Steam nel 2004, dando alla piattaforma una base iniziale enorme.
Valve nega l’acquisizione di WON

Il problema è che Valve nega formalmente di aver mai acquisito WON. L’azienda ha presentato una dichiarazione giurata in tribunale in cui afferma di non essere mai stata proprietaria del servizio.
E qui nasce il nodo più critico della vicenda.
Le “prove” citate: post della community e wiki non ufficiali
Per sostenere l’idea che Valve abbia acquisito WON, i querelanti fanno riferimento a:
- un post della community di Steam che spiega come installare versioni WON di Ricochet
- una voce su Sierra Wiki, non ufficiale e modificabile dagli utenti
Entrambe le fonti non sono documenti legali, né comunicazioni ufficiali di Valve o di Sierra. Non si tratta di contratti, comunicati aziendali o atti societari, ma di contenuti generati dalla community.
Nel documento del tribunale, a pagina 20 (nota 8), viene esplicitamente sottolineato che queste fonti:
- non dimostrano la proprietà di WON
- non costituiscono prove affidabili
- non confermano alcuna acquisizione formale
Perché questo punto è così importante
L’intera accusa di abuso di posizione dominante si basa su una domanda chiave:
Valve aveva già un enorme potere di mercato quando ha imposto la commissione del 30%?
Se Steam fosse cresciuta gradualmente senza una base utenti ereditata, la commissione non sarebbe stata imposta da una posizione di forza, ma accettata dal mercato.
Se invece Valve avesse davvero acquisito 1,5 milioni di utenti in modo diretto e immediato, la situazione sarebbe diversa.
Senza prove concrete, però, questa ricostruzione rischia di crollare.
Un precedente pericoloso per le cause antitrust

L’uso di:
- post della community
- voci wiki non ufficiali
- ricostruzioni basate su “probabilmente”
è visto con grande scetticismo in ambito legale, soprattutto in una causa antitrust di queste dimensioni. Se il tribunale dovesse considerare tali fonti inammissibili, una parte rilevante dell’impianto accusatorio potrebbe indebolirsi in modo serio.
Una causa importante, ma con fondamenta fragili
Il tema del potere di Steam e delle commissioni richieste agli sviluppatori è reale e discusso da anni. Tuttavia, una causa di questo peso richiede:
- documenti ufficiali
- prove storiche verificabili
- dati certi
Affidarsi a contenuti generati dagli utenti rischia non solo di danneggiare questa specifica class action, ma anche di rendere più difficile affrontare seriamente il tema del monopolio nel mercato PC in futuro.
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