iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Cat From Hell, recensione (PlayStation 5)
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
SonyPlayStation 5PiattaformeRecensioni

Cat From Hell, recensione (PlayStation 5)

Un gatto dispettoso

Pasquale Aversano 16 secondi fa Commenta! 8
 
4
Cat From Hell

Sviluppato e pubblicato da Nolodin Games in sinergia con Upscale Studio, Cat From Hell è un simulatore in prima persona 3D che ci mette nei panni di un dispettoso gattino pronto a devastare la casa della sua anziana padrona pur di liberarsi del rivalo felino appena giunto. Parliamo di un titolo nato per mobile e che è pensato per un target prevalentemente giovane. Noi ci siamo trasformati in gatto su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a scorrazzare per casa?

Contenuti
Cat From Hell e la storia di una vendettaEssere un gatto tra i bugGrafica e sonoro

Cat From Hell e la storia di una vendetta

Cat From Hell è un titolo molto leggero, anche troppo, e che basa l’intero impianto ludico su un dispetto tra mici. Entrando più nel dettaglio, il titolo si apre con una cut scene non molto dettagliata che vede un’anziana donna entrare in casa in compagnia di un gatto nero. Qual è il problema? Semplice, l’anziana ha già un gatto, uno dal manto arancione, che siamo “noi”. Come prevedibile, la convivenza tra i due gatti non è idilliaca e il neo giunto ci mette subito nei casini facendoci sgridare dall’anziana donna a seguito di un disastro di cui siamo totalmente innocenti.

Tale marachella basta per metterci sul sentiero di guerra. Il gatto nero se ne deve andare. Come? Semplice: ripagandolo con la stessa moneta. Il nostro scopo è quindi quello di fare una serie di casini in giro per casa e fare in modo che venga accusato il gatto nero. Tutto qui. Come potrai notare, la narrazione è una scusante e l’idea di fondo è anche carina se non fosse che è mal tradotta ludicamente. Inoltre, l’esperienza di gioco è estremamente sintetica e breve, esaurendo praticamente in una run tutto ciò che ha da offrire.

Il titolo, infatti, offre sì due modalità ma entrambe sono identiche fra loro. La prima è la modalità “storia” che ci vede, appunto, impegnati a far cacciare di casa l’altro gatto a suon di disastri. L’altra modalità, è una sorta di sandbox o modalità “libera” che dir si voglia, dove siamo essenzialmente liberi di girovagare a far casini per casa senza però avere alcuno scopo o penalità di sorta. Si tratta quindi di una modalità utile per studiare la piccola e unica mappa a disposizione per cercare elementi distruttibili e nascondigli ma che esaurisce velocemente il suo già discutibile appeal.

Cat From Hell, recensione (PlayStation 5)

Essere un gatto tra i bug

Cat From Hell si propone come simulatore di gatto in 3D ma non è realmente un simulatore in quanto non è assolutamente realistico o credibile. La fisica di gioco risulta infatti goffa, surreale e ironica. Non saremo quindi un “vero gatto” ma più una controparte cartoonesca in grado di scorrazzare in giro a velocità altalenanti, girovagando in un unico scenario su due piani che è tanto piccolo quanto estremamente anonimo. 

Lo scopo del gioco, come anticipato, è quello di far casini e cercare di addossare la colpa sull’altro gatto. Per far ciò, dovremo individuare gli oggetti “distruttibili”, distruggerli e poi fuggire via. La fuga è necessaria in quanto a ogni danno ambientale, scatterà la nonnina. Tale personaggio è l’unico pericolo del gioco e, se dovesse beccarci, andrà a penalizzarci col potenziale rischio di essere cacciati noi al posto del nostro rivale, subendo così il game over e dovendo obbligatoriamente riattivare la run.

Cat From Hell, recensione (PlayStation 5)

Ovviamente, nulla di grave, visto che una run non dura neanche mezz’ora… ma torniamo al gameplay. Oltre a elementi distruttibili con un solo tocco come i cuscini o la televisione, ci sono altri che vanno raccolti e poi lanciati. Un esempio? I vasi di piante. Ma occhio, inspiegabilmente, non tutti i vasi sono distruttibili… altri sembrano essere fatti di gomma o semplicemente immuni alla fisica. Non solo, la tecnica di lanciare un oggetto svela una scorciatoia ludica non da poco. Basta, infatti, lanciare qualcosa verso l’altro gatto per attirare lì la nonnina. Inoltre, il gatto avversario sentendo il guaio, si paralizza sul posto, diventando un facile bersaglio per la nonnina.

Una volta che la nonnina intercetta prima l’altro gatto sul percorso verso il “disastro” appena avvenuto, il punto di penalità va all’avversario e la nostra vittoria si avvicina un po’ di più. Tutto qui. Purtroppo, Cat From Hell ha molto, troppo, poco da offrire e quel poco non funziona granché bene. Tralasciando i salti irregolari e un’esplorazione ridotta all’osso, dobbiamo segnalare diversi bug anche abbastanza gravi. Tra questi spicca la nonnina che non solo è dotata di una IA molto discutibile, ma spesso e volentieri si incastra negli oggetti del salone, bloccando la partita e costringendoci al reset.

Inoltre, spesso basta saltare oltre la nonnina per evitare di essere catturati e inseguiti. Altre volte, invece, l’anziana padrona è in grado di vedere oltre le scatole, beccandoci anche se nascosti o addirittura riuscendo a catturarci inspiegabilmente a metri di distanza. Insomma, il titolo allo stato attuale ha bisogno di più di una patch oltre a qualche contenuto extra. A tal proposito, segnaliamo la presenza di un DLC che però si paga a parte… oltre all’assenza di un trofeo di platino che è indicatore ulteriore dei pochi contenuti del gioco.

Cat From Hell, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Cat From Hell non spicca granché e anzi presta il fianco a più di un punto critico. Se il primo impatto è abbastanza simpatico e colorato, comunicando bene con il target di riferimento molto giovane, dall’altro abbiamo animazioni discutibili, scoordinate e grezze. Dal movimento in prima persone del nostro protagonista con tanto di zampone in primo piano fino ad alcuni elementi della casa… è difficile individuare qualcosa al passo coi tempi.

Il sonoro sarebbe anche interessante se funzionasse. Purtroppo ci sono prevalentemente due tracce, una delle due si attiva quando un disastro viene fatto e la nonnina parte alla ricerca. Peccato che non sempre si attiva in tempo. Da segnalare, inoltre, che la nonnina comunica con “versi” indecifrabili che riesce, nel suo piccolo, a dare un briciolo di simpatia al personaggio. Peccato che le cut scene di cattura son sempre le stesse, così come l’epilogo non spicca granché, anzi. Infine, da segnalare la presenza della lingua italiana.

Scopri tutto su Cat From Hell
Cat From Hell
4
Grafica 4.5
Sonoro 4
Longevità 3.5
Gameplay 4
Aspetti positivi Idea di fondo simpatica Colorato e vivace
Aspetti negativi Gameplay impreciso Mole di contenuti molto scarsa Diversi bug anche abbastanza gravi
Considerazioni finali
Cat From Hell è un titolo difficile da consigliare. Sicuramente i giocatori più piccoli troveranno un mondo colorato e “sicuro”. Peccato sia un mondo dalla durata estremamente breve, dal gameplay impreciso e infarcito di diversi bug anche abbastanza gravi. Peccato perché l’idea di fondo è simpatica e poteva aprire a una serie di episodi ludici decisamente più vari e simpatici.

Potrebbero interessarti

Call of Duty: Black Ops 7 rilascia la modalità Endgame

Possessor(s), recensione (PlayStation 5)

R-Type Delta: HD Boosted, recensione (Nintendo Switch)

Deathless. The Hero Quest, recensione (Nintendo Switch)

Broken Sword: Shadow of the Templars – Reforged disponibile per Switch 2

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia una recensione Lascia una recensione

Lascia una recensione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seleziona una valutazione!

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account