Sviluppato e pubblicato da Gamenergy Studio in sinergia con Eastasiasoft Limited (gli stessi di Runny Bunny di cui puoi recuperare la nostra recensione), Blazing Trail è un arcade sparatutto in 2D con visuale dall’alto che prova a essere tanto nostalgico quanto moderno. Il tutto, mettendoci alla guida di un particolare veicolo di combattimento pluri armato e aggiungendo anche una modalità cooperativa per moltiplicare il divertimento. Noi abbiamo affrontato questa nuova avventura su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a darti alla fuga?
Blazing Trail e gli scienziati in fuga
Blazing Trail segue abbastanza fedelmente i classici arcade e più che puntare a raccontare una storia memorabile, ha come obiettivo quello di intrattenere in un’esperienza ludica dal retrogusto palesemente nostalgico. Nonostante ciò, come in passato, anche in questo caso è presente un vago cenno narrativo che funge da cornice e giustificazione all’azione su schermo. Nel dettaglio, questa volta come protagonisti abbiamo un gruppo di scienziati ribelli.
Siamo tra le montagne brasiliani ed è proprio qui, in una base segreta e ultra tecnologica, che sono tenuti prigionieri un gruppo di scienziati con il compito di progettare e sviluppare un veicolo da combattimento all’avanguardia. Si tratta di un mezzo alimentato da una cella nucleare e dotato di laser, missili, mitragliatrice e anche mine esplosive. Insomma, un mezzo che è un intero arsenale da guerra. Non sorprende, infatti, che tale veicolo è commissionato da un gruppo di famigerati terroristi.

L’incipit affidato a una serie di linee di testo, ci racconta però della spericolata fuga di questi scienziati che, ribellatosi ai terroristi, fugge dall’hangar con tanto di invenzioni distruttive. Non solo, data la rocambolesca fuga, il gruppo di ribelli ne approfitta anche per un tentato salvataggio di prigionieri che termina imbarcandosi in una nave che dovrebbe portarli lontano. Dovrebbe… perché il fiume percorso dal veicolo è ostacolo da enormi e insormontabili macigni che mette un prematuro “stop” alla fuga dei ribelli.
Cosa rimane quindi? Semplice, l’unico modo per sopravvivere e scappare, è utilizzare le loro stesse invenzioni. Ed eccoci alla guida del veicolo più letale di sempre, un vero arsenale di bocche da fuoco pronto a quasi ogni situazione rocambolesca. Peccato però che dinanzi a noi c’è un esercito di criminali dotati di altrettanti mezzi distruttivi. Quello che deriva da tutto ciò, è una storia lineare, prevedibile e che svolge adeguatamente il suo ruolo di cornice e mero accompagnamento a chi è il vero protagonista: il gameplay.

Tante bocche da fuoco ma difficili da gestire
Blazing Trail è uno sparatutto arcade in 2D con visione dall’alto che presta, sin dai primi attimi di gioco, il fianco a diverse critiche. La prima è proprio sulla disposizione dei comandi. Per inciso, il mezzo che andremo a controllare è dotato sin da subito da una serie elevata di bocche da fuoco (tutte potenziabili con upgrade da scovare in giro per i livelli). Dai missili al mitra fino a un letale laser. Il problema è che è letteralmente impossibile dirottare il fuoco. Tradotto: non possiamo mirare.
I missili viaggiano solo in avanti mentre il mitra, per qualche assurda ragione, spara solo lateralmente. Discorso analogo anche per i laser e per le mine, queste ultime vengono posizionate all’indietro e si attivano solo al passaggio di un nemico. Per indirizzare al meglio il fuoco, dovremo quindi manovrare direttamente l’auto e posizionarla nel modo più opportuno al nostro scopo. Un qualcosa che può sembrare semplice ma che in realtà è poco immediato e frustrante.

Questo perché, non sempre avremo ampi spazi di manovra e neanche il tempo necessario per difenderci e schivare i proiettili nemici. Nemici che, almeno che non abbiamo già memorizzato il loro posizionamento, non sono sempre e subito visibili a schermo. Blazing Trail è quindi un gioco che richiede un po’ di pratica e che, paradossalmente, una volta padroneggiato l’uso del veicolo e delle sue potenzialità di fuoco, può risultare persino leggermente più semplice dei suoi congeneri.
Per quanto riguarda la longevità, il titolo offre sette livelli con tanto di boss finale, questi divertenti da affrontare seppur mai realmente memorabili. Purtroppo, portata a termine la campagna, non c’è molto altro che il titolo possa offrire e rischia quindi di essere facilmente dimenticato. Da evidenziare poi la possibilità di vivere l’esperienza in modalità cooperativa, il modo migliore, nonostante il caos, di esperire Blazing Trail.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Blazing Trail presenta una pixel-art abbastanza anonima ma ben riprodotta a cui evidenziamo anche una discreta distruttibilità di elementi (questi legati poi a punteggi e upgrade vari). Le animazioni sono semplici mentre i nemici, salvo boss e alcuni veicolo, sono di quanto più “ovvio” possibile. Discorso analogo anche per gli scenari, abbastanza ben riprodotti ma che faticano a lasciare il segno.
Il sonoro è gradevole e coerente con l’esperienza, un accompagnamento apprezzato e che fa il suo dovere senza particolari meriti e, per fortuna, senza difetti. Da segnalare, poi, l’assenza della lingua italiana. Si tratta però di un’assenza perdonabile in quanto il testo a schermo è abbastanza scarso. Infine, il gioco si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile maggiormente consigliata per resa grafica complessiva.