iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack – La recensione
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
SonyPlayStation 4Recensioni

Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack – La recensione

Leonardo Calamari 4 anni fa Commenta! 11
 

La serie degli Atelier è un franchise dallo storico imponente, che in seguito alla conquista del pubblico nipponico avvenuta con cinque titoli sparsi tra varie piattaforme, ha continuato a espandersi fino al punto di coltivare nicchie di appassionati anche in occidente. Purtroppo noi italiani non abbiamo mai potuto contare su una localizzazione che comprendesse la nostra lingua, ma ciò non svaluta il successo di una serie che popola il mercato europeo da almeno tre lustri.

Contenuti
Tre avventure, una sola storiaL’alchimia e il loop di giocoIl sistema di combattimentoLuci e ombre del comparto tecnico
Atelier, Atelier Mysterious Trilogy, Atelier Sophie Cover, Atelier Sophie The Alchemist of the Mysterious Book DX, Atelier Anime
Come accade spesso in casi simili la fama degli Atelier non si è fermata al solo medium videoludico, sfociando anche in diversi ambiti tramite più adattamenti manga e la realizzazione di una serie anime.

Tra collaborazioni e puntuali richiami che ritroviamo all’interno di altri titoli (Hyperdimension Neptunia, Dead or Alive, Dynasty Warriors e non solo), il retaggio dei molti Atelier non ha mai smesso di calcare palchi nonostante il quarto di secolo dal debutto sulla prima PlayStation. A renderlo possibile, oltre a certi crossover, sono stati i vari porting e le riproposizioni che hanno permesso a molti capitoli di arrivare un po’ a chiunque.

Pur togliendo le classiche attenzioni rivolte al panorama delle console portatili, infatti, rimane la sperticata sequela di riedizioni impacchettate sotto forma di accattivanti bundle, utili a recuperare le saghe del passato senza rinunciare a DLC e altre aggiunte. L’Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack rientra perfettamente in questa definizione: un comodo ingresso per chi non ha mai giocato i titoli che contiene.

Tre avventure, una sola storia

Acquistando un prodotto del genere e procedendo nel giusto ordine, quello d’uscita, il giocatore si trova quindi catapultato in una storia che unisce il destino di parecchi personaggi; un viaggio che nel caso della trilogia Mysterious ha inizio nel paese della giovane Sophie.

Pronto a vestire i panni di una ragazza sconosciuta, come ho poi scoperto volere la tradizione di ogni Atelier, mi sono immerso in una realtà i cui toni scanzonati hanno immediatamente messo in chiaro cosa aspettarmi dai tre giochi. Rimanendo nell’ambito narrativo, infatti, parliamo di opere non troppo ambiziose ma capaci di raccontare un mondo credibile, attraverso spaccati di vita quotidiana in percorsi che saremo chiamati a intraprendere.

Con personaggi simili a stereotipi ambulanti ma non per questo caratterizzati male, specie da un punto di vista legato alla sfera prettamente estetica, Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book pone le basi per qualcosa di grande, un’avventura a cui si ricollegheranno anche i due giochi a seguire.

Atelier, Atelier Mysterious Trilogy, Atelier Sophie Cover, Atelier Sophie The Alchemist of the Mysterious Book DX, Atelier Mysterious
Mentre le mie giornate parevano trascinarsi fra compiti indegni, il disordine di un laboratorio e i numerosi fallimenti usciti dal calderone, un incontro inaspettato ruppe la monotonia suggerendomi al contempo un’idea folle: abbracciare il sogno di Sophie e diventare un alchimista insieme a lei.

Nel frattempo, in una comunità di minatori relegati a vivere nelle profondità della roccia scavata, una ragazzina speciale di nome Firis sognava di visitare il mondo esterno; lo stesso sul quale amava fantasticare leggendo pagine ingiallite dal tempo. E che dire invece delle intraprendenti Lydie e Suelle? Due gemelle che hanno dovuto loro malgrado imparare a far fronte alle difficoltà familiari, sfruttando l’atelier nel quale vivono in compagnia del padre Roger.

Non ha importanza che si tratti di un libro incantato, un cammino inatteso o dipinti in cui perdersi; ciò che conta secondo Gust è la sola forza d’animo e il rapporto che ci lega ai compagni di viaggio. Oltre al gameplay, s’intende, anche quello è fondamentale ed evitando di anticiparti gli intrecci che porteranno le quattro ragazze a conoscersi di persona, direi di non far attendere oltre i pilastri sui quali poggia la serie.

L’alchimia e il loop di gioco

Se hai già dimestichezza con uno qualsiasi fra gli Atelier, saprai di certo quanto focale è in loro il sistema di crafting basato sulla continua raccolta di ingredienti. L’esplorazione delle mappe, le quest da completare, l’equipaggiamento e gli oggetti utili in battaglia; tutto di questi giochi è ricondotto all’alchimia e credimi se ti dico che è così dal ‘97.

Lo scheletro che sostiene questa trilogia è non a caso lo stesso di sempre, riassumibile in pochi passaggi che procedo a elencarti di seguito: imparare nuove ricette, raccogliere materiali dal mondo che ti circonda o sconfiggendo i mostri che lo rendono pericoloso, sintetizzarli in qualcosa di nuovo tornando al tuo atelier e ripetere questo processo fino ai titoli di coda.

Atelier, Atelier Mysterious Trilogy, Atelier Sophie Cover, Atelier Sophie The Alchemist of the Mysterious Book DX, Atelier Mysterious
Il sistema di Sintesi proposto in Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey DX, semplificato e meno macchinoso rispetto al mini-gioco dell’episodio precedente, è forse quello che mi è sembrato più convincente fra le tre varianti.

A mutare da un’opera all’altra, oltre alle figure protagoniste, sono più che altro alcuni dettagli relativi a tali meccaniche. Piccole variazioni in una formula che proprio come accade nell’alchimia, punta a trovare il giusto equilibrio tra i componenti al suo interno. Nella seconda di queste avventure, ad esempio, le piccole aree lineari lasciano spazio a mappe aperte senza però correre il rischio di risultare dispersive.

A fare da deterrente contro una sensazione di quel tipo ci pensano i paletti dati dal secondo, immancabile, tratto distintivo che caratterizza gli Atelier: i limiti di tempo. Questo aspetto di natura gestionale che solitamente tendo a disprezzare, dato che si sposa a fatica con il mio stile di gioco, aggiunge in effetti una stabilità nell’esperienza che altrimenti sarebbe potuta mancare all’appello.

Il sistema di combattimento

Dato che le nostre azioni, dalla raccolta risorse alla comodità dei viaggi rapidi passando per i test al calderone, hanno una ripercussione sullo scorrere del tempo, diventa fondamentale imparare a giostrarsi nel tentativo di ottimizzare le cose. Passare più tempo del dovuto lontano dall’atelier può sicuramente ripagare in termini di esperienza, livelli dei personaggi e proventi accumulati, ma abbattere nemici fino allo sfinimento non è esattamente un’attività consigliabile.

L’energia che il nostro gruppo può investire durante le fasi esplorative, a tal proposito, risponde a un valore (LP) la cui inesorabile riduzione ci invita puntualmente a doverci riposare. In caso contrario, le prestazioni in battaglia ne risentirebbero e così la qualità degli ingredienti collezionati. In altre parole? Valutare attentamente le mosse da compiere senza attaccare qualunque cosa si muova è senza dubbio la scelta migliore.

Atelier, Atelier Mysterious Trilogy, Atelier Sophie Cover, Atelier Sophie The Alchemist of the Mysterious Book DX, Atelier Firis
Il passaggio dal giorno alla notte e il fluire delle settimane, oltre a ricordarci che il tempo è tiranno, condizionano i mostri incrociati e le risorse ottenibili in un dato luogo. Allo stesso modo, capita che anche la ruotine degli NPC si adatti allo scorrere del tempo, sottolineandone nuovamente l’importanza basilare.

Passando al vero e proprio sistema di combattimento, anch’esso mutevole a seconda del videogioco, la trilogia Mysterious sfoggia nel complesso gli stilemi di un classico J-RPG a turni, con tanto di linea temporale a schermo che non lasci dubbi sullo scontro in corso. A sorreggere ogni cosa, anche in questo caso, è però l’ossatura del complesso alchemico che al netto delle semplificazioni introdotte da un gioco all’altro, rimane il nerbo al quale si aggrappa tutto.

In questa soluzione salubre di spontanea strategia, arricchita da elementi sempre più immediati, salta all’occhio la volontà di aprirsi a un vasto pubblico senza trascurare gli affezionati al franchise. Un’evidenza di questo tipo, tenendo conto delle aggiunte fatte a ognuno dei titoli ripresentati come DX, rimane nitida ancora oggi grazie anche a quei pochi extra che risultano trascurabili se si ha già vissuto il gioco.

Luci e ombre del comparto tecnico

Ed eccoci finalmente arrivati all’ultima volata di questo tragitto, come sempre dedicata agli aspetti un po’ più tecnici del prodotto. Iniziando dalla resa grafica messa in campo dall’Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack, ci tengo a specificare un concetto che potrebbe non essere scontato: non stiamo parlando né di remake né tantomeno di remaster, bensì di un semplice bundle che offre versioni impreziosite di tre videogiochi.

Tenendo conto di questo, nella consapevolezza che gli Atelier sotto esame dovevano adattarsi all’hardware di Vita, non mi potevo aspettare più del cel shading datato che mi ha accompagnato sino a Lydie & Suelle. Se non altro, questo tipo di visualizzazione dei modelli tende a non mostrare il peso dell’età, ma mentirei scrivendo di non aver notato distacco nella cura realizzativa di protagonisti e NPC. C’è, è comprensibile, ma anche evidente.

A non sfigurare permettendoci di chiudere in bellezza è invece la colonna sonora nella sua totalità, che oltre a restituire le sfumature dei luoghi esplorati talvolta compensando il loro essere troppo spogli, entra a corredare le scene in cui i personaggi interagiscono fra loro spezzando i ritmi di gioco. Senza esagerare, il saggio utilizzo che ne viene fatto migliora diversi aspetti di ogni videogioco.

Scopri tutto su Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack

Potrebbero interessarti

Uscite della settimana dal 16 giugno al 22 giugno 2025

Gex Trilogy, recensione (PlayStation 5)

Lies of P: Overture, recensione (PlayStation 5)

Seafrog, recensione (steam)

Rise of Industry 2, la recensione (Steam)

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia un commento Lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account