Sviluppato da TearyHand Studio e pubblicato da Kodansha, and Roger è una particolarissima, seppur brevissima, esperienza interattiva fortemente narrativa e con un gameplay semplice e variegato che spicca per creatività. Noi abbiamo vissuto i tre capitoli della storia, nonché della vita, della protagonista su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a farti emozionare?
and Roger non tutto è come sembra
and Roger esordisce su schermo dettando le basi del suo gameplay che si mescola in modo efficace e furbo alla narrazione stessa. La struttura ludica, infatti, è una traduzione stessa delle sensazioni e dello stato emotivo della protagonista. Un qualcosa che fortifica la storia e che porta il videogioco a qualcosa di oltre, quasi a simulare, in tutti i suoi limiti, una situazione decisamente non facile di cui è vittima la protagonista.
Lo diciamo subito, and Roger non è un gioco per tutti per tantissime ragioni, tra cui i temi stessi che decide di trattare, eppure è un videogioco che tutti dovrebbero vivere in quanto ci ricorda che l’esistenza non è uguale per tutti e che alcuni di noi hanno dei demoni veramente grandi da affrontare. Inoltre, raccontare la storia di and Roger sarebbe un crimine considerando che l’intero titolo si focalizza esclusivamente su quello. Cercheremo comunque di seminare qualche briciola come fugace indizio di un qualcosa che è destinato a mutare, e sorprendere, di continuo.

Prima di tutto, dopo aver interagito direttamente con noi utenti in modi che ti lasciamo scoprire ma che fungono banalmente da introduzione al semplice ma intrigante gameplay del titolo, faremo la conoscenza dell’anonima protagonista, una bambina che si risveglia nel suo letto pronta alla sua solita routine… il problema è che in sala, ad aspettarla, non c’è suo padre ma un uomo che non conosce. Eppure, quest’uomo sembra conoscerla al punto tale che prova a prendersi cura di lei fino a darle delle medicine.
L’intera storia, della durata di circa un’ora, è vissuta dal punto di vista della protagonista e sì, le situazioni saranno surreali ma estremamente coerenti nel messaggio che and Roger vuole veicolare. Messaggi che si mescolano a tematiche molto forti trattate con delicatezza e garbo rari. In più, parliamo di un titolo in grado di emozionare e non solo chi ha vissuto queste tematiche di persona, in modo diretto o indiretto che sia.

Un gameplay semplice ma creativo
Premere un tasto, questo è essenzialmente il tutorial di and Roger. Ed è essenzialmente quello che andremo a fare in quasi tutto il titolo che, di fatto, si discosta leggermente dalla struttura di una visual novel sia perché è orfano di scelte e finali alternativi, sia perché quella pressione del tasto la trasforma di continuo mutandola di situazione in situazione, dando vita a piccoli mini giochi.
Si passa da fasi quasi stealth dove premere tasti senza farci vedere ad altri quasi a “ritmo”, fino a banali punta e clicca. Sono tutte operazioni abbastanza semplici e immediate ma che, nella filosofia del titolo, diventano strumento interattivo e attivo per la narrazione stessa. La storia procedere grazie alla nostra interazione e operazioni semplici come spazzolarsi i denti o addirittura passeggiare, richiedono un nostro intervento attivo.
Personalmente, nonostante gli innegabili limiti tecnici e una struttura che per alcuni può risultare fin troppo semplice (non c’è mai una vera e propria sfida), abbiamo apprezzato sia la varietà che l’originalità con cui si richiede di interagire. Il tutto con una sorta di tre macro aree di tipologie di gameplay, una per capitolo. Grazie a ciò, l’ora di gioco vola via velocemente lasciando però un profondo segno grazie a un impatto emotivo innegabile e complesso da digerire.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, and Roger colpisce nel segno ancora una volta grazie a una semplicità che ben si sposa con la filosofia del gioco dando vita a trovate sceniche intriganti e soprattutto varie. Anche in questo caso, ciò che avviene a schermo è parte attiva della narrazione, ogni elemento, anche quello stilisticamente più surreale, trova il suo posto nella confusione che caratterizza la nostra narrazione e l’esistenza stessa della protagonista. Anche qui, più che la cura al dettaglio, spicca l’originalità con cui un semplice tratto si muove per raccontare un disagio, un dolore o un momento che sembra… ma non è.
La poetica di and Roger ammanta ogni piccolo scenario e la scelta di rinchiudere le scene in piccole cornici, manco fosse un fumetto, rende il tutto ancora più accattivante ed efficace, soprattutto in modalità portatile. Quest’ultima è assolutamente la più consigliata per vivere questa breve ma significante esperienza, rendendola ancora più intima e personale. Il sonoro si difende molto bene, riuscendo a non essere invadente e accompagnando ogni scena con efficacia, dosando bene i silenzi. Infine, apprezzabilissima la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.