Nel pieno della stagione dei bilanci e degli sguardi al futuro, Blizzard Entertainment ha deciso di raccontare il proprio 2025 con un formato completamente nuovo. Non il solito riassunto freddo di numeri e comunicati, ma un vero e proprio annuario digitale. Si chiama Blizzard Yearbook 2025 ed è già disponibile online su Blizzard.com, pronto a essere sfogliato come se fosse il libro dei ricordi di fine liceo, solo che al posto dei corridoi trovi Azeroth, Sanctuaries infernali e payload in overtime.
L’idea è semplice ma azzeccata. Guardare agli ultimi dodici mesi con ironia, nostalgia e orgoglio. Uscite, eventi, momenti iconici della community, curiosità interne e dati impressionanti. Tutto raccontato con scarabocchi, superlativi di classe, piccoli graffiti e un tono leggero che rompe con la comunicazione istituzionale. Il risultato è un contenuto che non parla solo ai giocatori, ma anche a chi vive Blizzard dall’interno e dall’esterno come fenomeno culturale.
Il Blizzard Yearbook 2025 non è solo un modo per dire “ecco cosa abbiamo fatto”. È un messaggio chiaro. Blizzard vuole ricordarti perché continui a tornare nei suoi mondi e perché il 2026 sarà ancora più importante.
Un annuario che guarda al passato ma strizza l’occhio al futuro
Ad aprire l’Annuario è il messaggio di Johanna Faries, Presidente di Blizzard Entertainment, che usa subito un tono diretto e personale. Non è una lettera formale. È un ringraziamento a chi lavora in Blizzard e a chi gioca ogni giorno, accompagnato da una promessa molto chiara. Il 2026 non sarà un anno qualsiasi.
Nelle sue parole si parla apertamente di importanti espansioni in arrivo, di sorprese già in lavorazione e soprattutto di un ritorno che pesa come un macigno nella memoria collettiva dei fan. BlizzCon 2026. Dopo l’assenza degli ultimi anni, Blizzard conferma la volontà di riunire di nuovo la propria community in un unico grande evento dal vivo. Non come semplice fiera, ma come celebrazione condivisa.
Questo collegamento continuo tra ciò che è stato e ciò che verrà è uno dei punti di forza del Blizzard Yearbook 2025. Ogni pagina sembra dirti che il passato ha valore solo se diventa base per il prossimo capitolo.
Blizzard in numeri, quando le statistiche diventano leggenda
Una delle sezioni più attese di ogni fine anno Blizzard è tornata anche qui, sparpagliata tra le pagine come piccoli easter egg. “Blizzard in Numeri” non è un semplice elenco di dati, ma una celebrazione collettiva della forza della community.
Nel 2025, su Battle.net, oltre 51 milioni di persone hanno giocato almeno a un titolo Blizzard. Un numero talmente grande che Blizzard stessa lo trasforma in immagine mentale. Se tutti fossero entrati in una sola BlizzCon, sarebbero servite circa 1.500 BlizzCon per contenerli. È un modo divertente per rendere comprensibile una scala che altrimenti resterebbe astratta.
Poi si passa ai singoli universi e qui i numeri diventano quasi surreali.
In World of Warcraft nella sua versione moderna, sono stati affrontati oltre 1,2 miliardi di boss in un solo anno. Blizzard gioca con il tempo e fa un calcolo semplice ma devastante. Se ogni boss fight fosse durata appena un minuto, avresti passato più di 2.000 anni a combattere senza mai fermarti. È il tipo di dato che ti fa fermare un attimo e pensare a quante storie personali, raid notturni e wipe infiniti ci siano dietro.
Su Diablo IV, la community ha ottenuto oltre 30 milioni di Oggetti Mitici. Un numero che Blizzard trasforma in una metafora volutamente esagerata e dark, perfettamente in linea con l’immaginario della serie. È l’equivalente di estrarre denti da quasi un milione di teschi umani e forgiarli in loot leggendario. Brutale, e proprio per questo memorabile.
E poi c’è Overwatch 2, dove il focus è tutto sull’azione pura. Oltre 29 trilioni di danni inflitti in un solo anno. Blizzard la mette così. Sarebbe come vedere Reinhardt brandire il suo martello ogni secondo, senza mai fermarsi, per più di 10.000 anni. È un’immagine assurda, ma chi gioca sa quanto sia incredibilmente azzeccata.
Un progetto fatto dalle persone, non solo dal brand
Un altro dettaglio che rende il Blizzard Yearbook 2025 interessante è il modo in cui è stato realizzato. Non da un reparto marketing isolato, ma dal cosiddetto “Comitato non ufficiale dell’Annuario di Blizzard”. Un gruppo trasversale composto da scrittori, designer e dipendenti Blizzard che hanno contribuito direttamente alla creazione dei contenuti.
Questo si percepisce. Nelle pagine c’è ironia interna, piccoli riferimenti che parlano direttamente alla community e un tono che sembra molto più umano del solito. È come se Blizzard avesse deciso di togliersi la giacca elegante per raccontarsi in felpa, senza però perdere identità.
L’Annuario non celebra solo i giochi, ma anche gli eventi, le iniziative, il clima interno e il senso di appartenenza. È un racconto corale che mette sullo stesso piano chi sviluppa e chi gioca.
Perché il Blizzard Yearbook 2025 conta davvero
In un periodo in cui Blizzard è spesso al centro di discussioni accese, ristrutturazioni e cambiamenti, questo Yearbook ha un peso specifico importante. Non è un’operazione nostalgia fine a se stessa. È una dichiarazione di intenti.
Blizzard sta dicendo chiaramente che il passato non viene dimenticato, che la community resta al centro e che il futuro è già in movimento. Il ritorno della BlizzCon, le espansioni in arrivo e il modo stesso in cui questo contenuto è stato costruito puntano tutti nella stessa direzione.
Se giochi ai titoli Blizzard da anni, il Blizzard Yearbook 2025 è uno specchio in cui riconoscerti. Se sei un osservatore esterno, è una finestra privilegiata su come uno dei publisher più iconici del settore vede se stesso oggi.
E forse è proprio questo il suo successo più grande. Farti sentire parte di qualcosa che va oltre il singolo gioco, oltre il singolo anno, oltre il singolo numero.