Il PC Gaming Show ha portato alla luce un titolo che punta dritto alle emozioni: The House of Hikmah, avventura narrativa in 3D che arriverà su PC nel Q1 2026. Si tratta del debutto di Lunacy Studios, un team formato da veterani che hanno lavorato a serie amate come Life is Strange, Mass Effect, Star Wars Battlefront, Journey, The Pathless e Assassin’s Creed Brotherhood. Un curriculum che basta da solo a spiegare perché il reveal abbia attirato subito l’attenzione della community.
La parola chiave è una: emozione. The House of Hikmah costruisce un viaggio intimo, ambientato tra le meraviglie della Casa della Saggezza dell’età dell’oro islamica, con al centro la storia della giovane Maya, quattordici anni e un dolore più grande di lei. La perdita del padre diventa il motore di un percorso che unisce memoria, identità e speranza attraverso meccaniche di gioco non violente, puzzle metaforici e un cast di personaggi storici reinterpretati in chiave narrativa.
L’idea è chiara: mettere il giocatore davanti a un racconto che parla di lutto e rinascita, con la stessa delicatezza che in passato ha reso iconici titoli come Life is Strange o Journey. Il tutto immerso in un mondo visivamente ricco, pieno di ambienti simbolici e strutturato per parlare a chi cerca un’esperienza più contemplativa, capace di toccare corde personali.
Un viaggio emozionale con un’eredità da comprendere
Il cuore del gioco è Maya. Subito dopo la morte del padre, la ragazza raggiunge la maestosa House of Wisdom, un luogo sospeso tra storia e magia. È qui che incontra gli studiosi che in vita lavoravano con suo padre, figure ispirate ai grandi pensatori dell’età dell’oro islamica. Ognuno di loro porta le proprie ferite, i propri dubbi, il proprio modo di affrontare un lutto che non appartiene solo a Maya.

Tu entri in contatto diretto con questo mondo attraverso un oggetto centrale: un cimelio lasciato dal padre, un artefatto in grado di trasformare la materia. Con questo strumento affronti puzzle simbolici che rappresentano i passaggi del percorso emotivo di Maya. Piattaforme fluttuanti, correnti di vento, meccanismi antichi, tutto diventa un linguaggio che parla del modo in cui la protagonista rielabora ciò che sente.
Niente combattimenti, niente violenza, solo una progressione fatta di movimento, osservazione e comprensione. Si tratta di una scelta netta che punta a coinvolgere chi ama i racconti profondi, i ritmi meditativi e i mondi da esplorare con attenzione. Una direzione che ricorda esperienze come Abzû o Gris, dove il gameplay è parte integrante della narrazione emotiva.
L’eredità dei veterani e le sfide interiori
Il valore produttivo è evidente. Doppiaggio completo in inglese e arabo, con interpreti come Ben Turner e Talal Karkouti, e testi localizzati anche in francese, spagnolo LATAM e cinese semplificato. Una cura che si respira anche negli ambienti: nove aree distinte, ognuna con una propria impronta tematica legata a un’emozione, un ricordo o un insegnamento.
A rendere tutto ancora più particolare è la presenza della Widow, una forza surreale incarnazione del dolore non elaborato. La sua comparsa trascina Maya in sequenze oniriche che rappresentano le parti più oscure del percorso emotivo. Qui emergono i puzzle più complessi e narrativamente significativi, veri snodi che segnano i momenti di crescita della protagonista.
Secondo il Creative Director Faris Attieh, l’obiettivo è costruire un’esperienza che parli a livello personale, capace di risonare con chiunque abbia vissuto un momento difficile. Una dichiarazione d’intenti che spiega perché The House of Hikmah ha immediatamente attirato i riflettori: l’industria ha sempre più bisogno di giochi che mettono al centro l’empatia e il racconto umano.
Perché il reveal ha colpito così tanto?
A rendere virale il gioco non è solo la direzione artistica o il pedigree del team, ma l’insieme di tre elementi forti:
• Un tema universale: il lutto è qualcosa che tutti comprendono e il gioco lo esplora senza cinismo
• Un approccio culturale inedito: l’età dell’oro islamica come fonte di insegnamenti e saggezza
• Meccaniche evocative: puzzle e movimento usati per raccontare emozioni e non solo per superare livelli
The House of Hikmah punta su questa combinazione per inserirsi nel panorama delle avventure narrative che lasciano il segno, parlando sia a chi segue il settore indie sia a chi cerca esperienze pensate con cura e profondità.
Con l’uscita prevista nel Q1 2026 su Steam, il titolo si candida già come una delle proposte narrative più particolari dell’anno. Un viaggio pensato per chi ama emozionarsi, riflettere e dare spazio a giochi che raccontano qualcosa di importante senza rinunciare alla bellezza visiva.