Il nuovo capitolo Zombies di Black Ops 7 continua a espandere il suo mondo e Astra Malorum è già diventata una delle mappe più discusse. Il motivo è semplice: il team ha introdotto la possibilità di mantenere una Tac-Map costante sul secondo schermo, pensata per orientarti senza travolgere l’esperienza con rivelazioni inutili. Una soluzione che rispetta la natura esplorativa della modalità, offrendo un supporto pulito e leggibile mentre ti muovi attraverso una struttura colossale sospesa tra Saturno e il suo anello più luminoso.
La promessa è chiara. La Tac-Map non mostra elementi critici, non anticipa step di obiettivi narrativi e non rovina i pacchi regalo del Dark Aether. L’idea è darti un compagno silenzioso, capace di indicare Wall Buy, punti chiave e la topografia generale dell’area senza togliere tensione. Questo strumento nasce per chi vuole restare immerso ma evitare di vagare a vuoto nelle prime ore su una mappa più complessa del previsto.
La struttura di Astra Malorum

Astra Malorum non è solo un nuovo scenario. È un osservatorio strappato dal suo secolo d’origine e lanciato in un’orbita impossibile, una reliquia degli anni Venti che fluttua negli anelli di Saturno. L’architettura alterna componenti meccaniche primitive a pannelli astronomici deformati dalle energie del Dark Aether. Questo dualismo definisce l’intera mappa. Ogni corridoio mette in scena un contrasto tra scienza antica e fenomeni paranormali, tra strumentazione d’epoca e pulsazioni ultraterrene.
La Tac-Map serve a cogliere questi livelli senza disorientarti. L’osservatorio ha zone strette, piattaforme sospese e pareti che si aprono su abissi violacei. Le sezioni interne ricordano un laboratorio astronomico, mentre gli esterni mostrano passaggi disturbati dal vento cosmico. Capire la logica di questo luogo diventa parte del divertimento, e la mappa sul secondo schermo evita di spezzare il ritmo.
Wall Buy e punti di riferimento
Uno degli aspetti più utili della Tac-Map riguarda la posizione dei Wall Buy. Non è un dettaglio da poco. Il team ha scelto di non inserire indicatori invasivi nell’interfaccia di gioco, lasciando che sia il giocatore a ricordare la posizione delle armi. La mappa esterna svolge esattamente questa funzione: tiene un registro spaziale senza entrare in merito ai potenziamenti o al percorso narrativo.
Il vantaggio è netto. Mentre affronti ondate crescenti, puoi controllare al volo dove trovare una mitraglietta pronta all’uso o un fucile più lento ma più stabile. Nessun suggerimento forzato, solo un quadro chiaro della disposizione dell’equipaggiamento.
Una narrazione che si muove, letteralmente

La nuova missione porta gli eroi alla ricerca di un altro Shadowsmith. Il viaggio li trascina dentro questo oggetto impossibile, un osservatorio che non avrebbe mai dovuto trovarsi nello spazio profondo. Lo scenario crea immediatamente la sensazione di un luogo abbandonato per decenni e poi trascinato nel Dark Aether. Si percepisce che qualcosa lo ha strappato dal suo mondo originale e lo ha ricucito in un ecosistema alieno.
La storia non si esaurisce nel briefing. Astra Malorum suggerisce che tanti elementi rimangono non detti. Ogni stanza contiene dettagli d’epoca, registri incompleti, schemi astronomici che non corrispondono più al firmamento terrestre. La Tac-Map non influenza nulla di questo, ma permette di seguire il percorso narrativo senza perderti quando la situazione si fa caotica.
Esplorazione guidata, ma non addomesticata
L’obiettivo dichiarato è evitare che il giocatore si blocchi per mancanza di un punto di riferimento. Il pericolo opposto è guidare troppo l’esperienza, e qui entra in gioco l’approccio “spoiler-free”. La Tac-Map non evidenzia attività, rituali, azioni obbligatorie o sorprese. Tutto ciò che riguarda l’avanzamento resta nelle tue mani. Ciò che compare sulla mappa è solo ciò che serve per muoversi: muri, ingressi, scale, punti d’arma.
Questa scelta funziona perché Astra Malorum vive di misteri. Mostrare troppo la svuoterebbe. I passaggi nascosti, le aree che si aprono solo in circostanze precise, le anomalie del Dark Aether: queste parti restano opache finché non sei tu a innescarle.
Il Dark Aether osserva tutto

C’è una nota ufficiale che merita attenzione. Gli sviluppatori hanno dichiarato apertamente che molte sorprese non sono presenti nei blog ufficiali. Questo vuol dire che Astra Malorum conserva un livello di segretezza superiore rispetto alle mappe precedenti. Non si tratta solo di Easter Egg. L’intera struttura è costruita per mutare nel tempo e reagire ai tuoi progressi.
La Tac-Map, per sua natura, non può accompagnarti in questi momenti. Una parte significativa dell’esperienza si manifesta solo quando la incontri. Questo bilanciamento permette alla mappa di essere un aiuto, non una scorciatoia.
Un osservatorio del 1920 che respira ancora
Il fascino principale di Astra Malorum è la sua identità visiva. L’osservatorio unisce pannelli di ottone, strumenti astronomici, valvole, scale elicoidali e cupole che sembrano prese da un laboratorio di inizio secolo. Ma quando ti affacci all’esterno, la vista degli anelli di Saturno ti ricorda che il luogo è stato trasportato in un altro livello dell’esistenza.
Questo contrasto emerge anche nel gameplay. Le zone d’epoca sono pensate per il combattimento ravvicinato, mentre le piattaforme esterne favoriscono la mobilità e il controllo delle distanze. La Tac-Map ti mostra come passare rapidamente dall’una all’altra senza smarrirti.
Un viaggio che chiede attenzione
La ricerca dello Shadowsmith continua, e Astra Malorum è solo una tappa della linea narrativa. Non è un livello da consumare in fretta. È costruito per essere esplorato, compreso e dominato poco alla volta. La presenza di un supporto esterno come la Tac-Map suggerisce quanto la struttura sia stratificata e quanta attenzione serva per padroneggiarla.
Il messaggio implicito è chiaro: da qui in avanti la modalità Zombies punta più in alto. Meno corridoi lineari, più luoghi che richiedono lettura spaziale e osservazione. Il tutto senza sacrificare la tensione che ha reso la serie iconica.
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