Sviluppato e pubblicato da DillyFrame, Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse è una brevissima visual novel lineare, ossia completamente priva di scelte e che richiede semplicemente di essere letta da inizio fino alla fine. In aggiunta, ha anche una serie di sfide totalmente opzionali che richiedono di identificare un oggetto all’interno di immagini statiche. Noi abbiamo fatto la conoscenza di Kosmeya e della sua bizzarra avventura su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse una piccola fiaba per tutti
Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse è essenzialmente un racconto da leggere che sfrutta la struttura da fumetto mostrando diverse tavole sempre diverse tra loro. Si può identificare come visual novel ma non c’è alcun tipo di interazione e non sono presenti né bivi decisionali né finali alternativi. La storia è univoca, molto breve e priva di stimoli alla rigiocabilità. Questo va ad abbattere inevitabilmente la longevità che si attesta intorno ai 20 minuti o poco in più, in base a quanto ti soffermerai sulle varie tavole disegnate.
Questo perché se c’è qualcosa in cui Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse realmente spicca, sono i deliziosi disegni con cui viene raccontata la storia. Tra i pregi, c’è innegabilmente il fatto che le ripetizioni di scenari sono ridotte veramente al minimo. Tradotto: a ogni singolo cambio di battuta, avviene un cambio di scena con conseguenti nuovi disegni. Sì, la storia è particolarmente statica e passiva, salvo per le animazioni legate ai baloon e a piccole onomatopee che vanno a irrompere nelle scene stesse.

Presenti anche frasi “extra balloon” che spesso fungono da frasi bisbigliate o da pensiero dei vari personaggi. La resa grafica, come vedremo approfonditamente nel paragrafo dedicato, funziona molto bene peccato che il titolo scivoli via davvero troppo velocemente. Volendo approfondire la narrazione, i protagonisti sono già nel titolo stesso del gioco. Kosmeya è il nostro protagonista, un aspirante e giovane scrittore che ha appena finito un manoscritto e non vede l’ora di consegnarlo all’interno di un grande festival, una sorta di equivalente delle nostre fiere del fumetto…
Il problema è che per arrivare in tempo, essendosi ridotto ormai in prossimità della scadenza, deve tagliare la strada all’interno di una oscura e inquietante foresta. Qui farà la conoscenza di Vyun e di una strana maledizione legata a una misteriosa strega. Riuscirà il nostro prode scrittore a consegnare in tempo la sua opera? Saremo onesti, nonostante la sua brevità e un’atmosfera forse troppo compassata e “buona”, la storia di Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse funziona soprattutto per il messaggio che vuole tramandare, riuscendo tra l’altro a comunicare con efficacia anche a un target più giovane.

Un non-gioco
Già normalmente le visual novel non spiccano per l’aspetto ludico, rintanandosi dietro a scelte testuali e a finali multipli da raggiungere, lasciando all’utente lo gioia o il dolore delle conseguenze. In Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse manca tutto l’impianto ludico del genere appena citato. La storia scorre via con la pressione di un tasto e gli otto capitoli durano una manciata di minuti ciascuno. In meno di mezz’ora, avrai già letto la storia principale.
Consapevoli della totale assenza di qualsivoglia aspetto ludico, gli sviluppatori hanno inserito una modalità extra, un vero e proprio mini gioco che sfrutta, ancora una volta, il punto di vantaggio del gioco: i disegni. Banalmente, si tratta di individuare delle mani nascoste in un disegno in bianco e nero. Per farlo, avremo un cursore da gestire mentre verremo fedelmente cronometrati. Tutto qui. Come per la storia da leggere, anche queste sfide durano una ventina di minuti massimo e la sfida del tempo per battere il proprio record non motiva abbastanza per rigiocarle… non riuscendo praticamente a lasciare alcun segno.
Definire quindi Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse un videogioco è molto difficile. C’è troppo poco di ludico. Parliamo più di un piccolo albo illustrato da leggere su schermo. Un’esperienza sintetica ma con un piccolo barlume magico. Probabilmente un sistema più classico da visual novel, con finali alternativi e una storia più sviluppata, avrebbe dato al titolo una spinta maggiore. Da evidenziare comunque che il titolo viene venduto al prezzo, molto interessante e coerente di 2,99 euro.

Grafica e sonoro
Lo abbiamo detto più volte, uno degli aspetti migliori di Vyun, Kosmeya, And The Witch’s Curse è senz’altro la grafica. I disegni sono molto buoni e la loro varietà spicca sicuramente. Le numerose tavole, l’espressività dei disegni, la struttura da fumetto e anche le brevi animazioni legate ad alcune frasi, funzionano e danno la giusta atmosfera al titolo, marcando tanto le fasi più drammatiche quanto quelle più umoristiche. Il risultato fiabesco si rispecchia inoltre anche in una buona, seppur semplice, interfaccia.
Positivo anche il sonoro, con tracce leggere e in linea con la filosofia del gioco. Peccato per l’assenza del doppiaggio che avrebbe giovato non poco nel dare ulteriore carattere ai personaggi. C’è qualche effetto sonoro in realtà, come urla e passi, ma si poteva fare decisamente di più. Infine, il titolo è completamente privo della lingua italiana. L’inglese scelto è molto semplice ma, considerando che si tratta di una fiaba molto adatta a un target giovane, la mancanza dell’italiano potrebbe risultare un ostacolo di cui tener conto.
