Starlight Legacy arriva in versione fisica su Nintendo Switch e PlayStation 5 e riapre una porta che molti fan aspettavano da anni. Funbox Media propone un viaggio che mette insieme l’esplorazione libera dei grandi JRPG d’altri tempi e una struttura moderna costruita per chi vuole un’avventura vasta, piena di zone da visitare e segreti da sbloccare. Dopo il debutto su Steam, il gioco espande il proprio pubblico con un formato pensato per collezionisti e appassionati.
L’obiettivo è chiaro. Portarti in un mondo che profuma di epoca sedici bit ma che non teme di introdurre soluzioni attuali, animazioni fluide e un ritmo studiato per non farti mai perdere la voglia di andare avanti. La proposta unisce pixel art, libertà d’azione e una storia che riprende gli elementi tipici del genere senza rimanerne prigioniera.
Un viaggio nel regno caduto di Evaria

Il cuore dell’avventura è Evaria, un regno un tempo prospero grazie all’Eternity Tree, un albero mistico che regalava equilibrio e stabilità alle quattro province. Il blocco dell’educazione magica ha demolito l’armonia del luogo. Le tensioni si sono trasformate in scontri e la distanza tra le province è diventata un punto di rottura. La Sky Province è la prima a cedere sotto il peso del malcontento, dando così il via agli eventi che cambieranno il destino dell’intero continente.
I protagonisti, Ignus e Teryl, vengono chiamati a compiere una missione reale. Un incarico che sembra controllato e lineare ma che si rivela presto ben più difficile del previsto. Salvare l’albero significa evitare il collasso totale di Evaria. Le prime fasi della storia mostrano già la volontà del gioco di alternare momenti di esplorazione a passaggi narrativi che aumentano la tensione.
Libertà di movimento e province esplorabili senza ordine fisso
Una delle scelte più interessanti di Starlight Legacy è la possibilità di attraversare le province nell’ordine che preferisci. Ogni area ha un’identità precisa, con nemici che cambiano comportamento e forza a seconda di quanto hai già completato. Il gioco adatta la difficoltà senza spezzare il ritmo e senza punire chi cerca percorsi particolari.
La mappa offre zone collegate tra loro in modo naturale. L’assenza di schermate di caricamento rende il mondo più coeso e invoglia a muoversi avanti e indietro. Ogni regione propone dungeon, campi da attraversare e città da visitare. Le transizioni non bloccano mai l’esplorazione e il risultato è una continuità che ricorda alcune produzioni storiche dell’epoca sedici bit.
Combattimenti a turni con uno stile che richiama i classici

Il sistema di combattimento segue una filosofia che parla direttamente ai fan del genere. È turn based con menu chiari, abilità che si combinano e comandi immediati. Le battaglie mostrano un equilibrio tra rapidità e strategia. Le animazioni fluide danno peso agli attacchi e rendono la scena dinamica anche senza usare sistemi complessi.
I boss sono uno dei punti forti. Ognuno ha un pattern che spinge a ragionare e a usare al meglio le abilità acquisite. La difficoltà crescente si lega al progresso nelle province. Più ti spingi avanti, più i nemici rispondono in modo deciso. È un modo per mantenere l’avventura fresca anche dopo molte ore.
Una pixel art che punta ai ricordi ma non vive nel passato
Starlight Legacy sceglie un’estetica sedici bit senza trasformarla in un vincolo. Gli effetti moderni e le animazioni fluide elevano il colpo d’occhio. Le città mostrano una cura particolare nei dettagli. I villaggi lavorano su palette che cambiano secondo la situazione narrativa. Le regioni più ostili hanno tonalità fredde e scure, mentre le aree più vicine all’Eternity Tree diventano luminose.
Il gioco non si appoggia soltanto al fattore nostalgia. La direzione artistica valorizza l’ambientazione e usa la pixel art come linguaggio per rendere Evaria più viva di quanto ci si aspetterebbe da un JRPG bidimensionale.
Le sequenze aeree in 3D come sorpresa inattesa

Una delle caratteristiche più particolari è la presenza di brevi sequenze in 3D che collegano diverse parti della mappa. Questi momenti spezzano il ritmo senza allontanarti dall’atmosfera. Le sezioni aeree funzionano come transizioni cinematografiche che danno respiro all’avventura e ampliano la percezione del mondo.
Questa scelta dà al gioco una verticalità insolita per un JRPG in pixel art. Lo scopo non è creare un minigioco separato ma una fase che si intreccia con il viaggio e porta il giocatore a osservare Evaria da un punto di vista diverso.
Il compito di Ignus e Teryl nel restauro dell’Eternity Tree
Il fulcro della trama è la ricerca dei relics, elementi legati al potere dell’albero sacro. Ogni reliquia richiede una missione mirata. La struttura narrativa fa sì che ogni passo verso l’obiettivo finale sia collegato a un pezzo di Evaria. La storia si svela gradualmente mentre i due protagonisti approfondiscono il proprio rapporto con il mondo che cercano di salvare.
La scrittura punta a dare un’identità precisa sia ai compagni di viaggio sia ai territori attraversati. Il regno non è solo lo sfondo. È un personaggio aggiuntivo che reagisce alla crisi e mostra le sue crepe.
Un ritorno al JRPG classico con una mente moderna
Starlight Legacy è costruito per chi ama il genere ma vuole una proposta capace di rispettare tradizioni solide senza risultare datata. Le province esplorabili liberamente, la difficoltà modulata, l’assenza di caricamenti e il mix tra pixel art e animazioni moderne danno forma a un JRPG che conosce le sue radici ma guarda avanti.
Il risultato è un gioco che vuole essere familiare e nuovo allo stesso tempo. Una combinazione che parla ai nostalgici ma anche ai giocatori che cercano un’avventura vasta, coesa e piena di ritmo.
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