Dopo mesi di voci, Valve ha finalmente presentato la nuova Steam Machine, un dispositivo compatto pensato per portare l’esperienza del PC gaming nel salotto di casa. Nonostante qualche scelta hardware discutibile come gli 8 GB di VRAM previsti per il 2026 molti analisti vedono nel cosiddetto “Gabecube 2.0” un potenziale punto di svolta più significativo di qualsiasi innovazione introdotta da Microsoft nell’ultimo decennio.

Steam Machine e il problema degli anti-cheat su Linux!
Con SteamOS e Linux, Valve ha reso il PC gaming più accessibile, semplificando funzioni come la gestione delle prestazioni o la sospensione dei giochi, spesso complicate su Windows. Per molti utenti, la Steam Machine rappresenta l’occasione ideale per abbandonare definitivamente il sistema operativo Microsoft, percepito come sempre più appesantito da funzioni AI poco rilevanti e da problemi storici, come lo shader stutter, ancora lontani da una soluzione definitiva.
Tuttavia, prima che SteamOS possa davvero conquistare il mercato desktop, Valve deve affrontare un ostacolo cruciale: l’efficacia degli anti-cheat su Linux.
Molti titoli competitivi da Fortnite a Valorant, fino a PUBG continuano a non supportare SteamOS proprio per la facilità con cui è possibile aggirare i sistemi di sicurezza sul kernel Linux. Con oltre metà dei giochi dotati di anti-cheat attualmente incompatibili, il rischio è quello di escludere una fetta enorme del mercato.
Se Valve riuscirà a offrire agli sviluppatori un ambiente più sicuro, la Steam Machine potrebbe finalmente aprire la porta a un ecosistema competitivo completo anche su Linux, cambiando davvero il panorama del PC gaming.