Quando una regione decide di entrare nel mondo dei videogiochi, succede qualcosa che cattura immediatamente l’attenzione di chi vive di gaming. Ed è esattamente ciò che è successo con il Friuli Venezia Giulia, che ha scelto Fortnite come vetrina per parlare ai giovani. Una scelta forte, costosa e che sta facendo discutere. Ma cosa significa davvero vedere Trieste o Palmanova trasformate in scenari da battle royale? E soprattutto, perché investire oltre 86mila euro in un progetto del genere?
Un’operazione pensata per parlare ai giovani gamer
Il punto di partenza è chiarissimo: il pubblico sotto i 25 anni. È un target che vive ogni giorno dentro universi digitali, battle pass, drop settimanali, skin e modalità creative. Se vuoi arrivare a loro, devi entrare nel loro linguaggio. E secondo il presidente Massimiliano Fedriga, Fortnite è uno dei modi più efficaci per riuscirci.
La logica è semplice: inserire luoghi iconici del Friuli Venezia Giulia dentro una mappa personalizzata permette ai giocatori di “visitare” il territorio mentre competono. Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia e Palmanova diventano le zone calde di un’arena dove lo scopo è restare l’ultimo in vita. Accanto a queste città spuntano poi Piancavallo, Tarvisio, i laghi di Fusine, la laguna di Marano, i fiumi Tagliamento e Isonzo. E persino elementi culinari come frico, prosciutto di San Daniele e uva, trasformati in parte dell’ambientazione di gioco.
Se sei un gamer, l’immagine è immediata: il tuo personaggio atterra tra monumenti e paesaggi reali, affronta scontri a fuoco e usa l’ambiente per ottenere vantaggio. Tutto con il classico stile cartoon di Fortnite, che è diventato uno standard riconoscibile a livello mondiale.
Perché proprio Fortnite? Il peso di un colosso da 110 milioni di giocatori al mese
Fortnite non è solo un gioco: è uno spazio digitale in cui marchi, eventi, artisti e persino governi possono comunicare. Le modalità Creative e UEFN permettono di costruire mappe totalmente personalizzate, capaci di ospitare narrazioni, challenge e persino campagne pubblicitarie.
Ed è qui che entra in scena Novo Esports, la realtà milanese scelta per sviluppare la mappa. L’azienda vanta team competitivi su titoli come Valorant, Rocket League, League of Legends, Teamfight Tactics, Street Fighter 6 e molti altri. Una competenza che ha convinto la Regione a selezionarla direttamente tramite preventivo.
La mappa friulana è così diventata una sorta di biglietto da visita digitale, pensata per chi già vive Fortnite quotidianamente. E i numeri citati dall’amministratore delegato Emanuele Acerbis mostrano un primo impatto interessante: 1 milione di visualizzazioni social e 5mila giocatori unici nel primo weekend.
Il torneo ufficiale: punti, classifiche e finale alla Milan Games Week
Il progetto non si limita alla mappa. L’iniziativa include un vero torneo, già in corso, che culminerà durante la Milan Games Week dal 28 al 30 novembre.
I giocatori possono accedere ogni giorno, accumulare punti e scalare la leaderboard. Alla fine, i primi dieci voleranno a Milano per giocarsi la finale offline davanti al pubblico della più grande fiera italiana dedicata al gaming.
Per aggiungere valore ai premi, la Regione ha previsto anche cinque voucher per un soggiorno invernale nel Tarvisiano, comprensivi di tre notti e skipass. Un modo diretto per spingere il turismo reale attraverso un’attività nata nel digitale.
Quanto è costato davvero tutto questo?
Il cuore della polemica nasce dai costi. PromoTurismoFvg ha approvato una spesa totale superiore a 86mila euro, suddivisa in:
- 71mila euro (IVA esclusa) per lo sviluppo e la gestione del progetto da parte di Novo Esports
- manutenzione della mappa per sei mesi
- creazione di una skin personalizzata di Krampus con animazione dedicata
- organizzazione del torneo online
- allestimento di un corner 3×2 alla Milan Games Week con esperienza VR
- produzione di contenuti social (oltre 50 contenuti dedicati)
- coinvolgimento di creator come Marinoski e Pow3r
- 7mila euro per i soggiorni omaggio ai vincitori
A questi si aggiungono tasse e IVA, arrivando alla cifra finale. Chi conosce il mondo dello sviluppo UEFN sa che creare una mappa professionale, con asset personalizzati, bilanciamento, test, manutenzione e contenuti multimediali non è un’operazione banale. Richiede team creativi, tecnici e una gestione costante.
Il Friuli Venezia Giulia dentro un battle royale: scelta visionaria o mossa rischiosa?
È innegabile che l’iniziativa faccia discutere. L’idea di promuovere il territorio dentro un contesto fatto di sparatorie, eliminazioni e battaglie può risultare stonata per chi non vive l’ambiente videoludico. Ma dal punto di vista comunicativo, l’intento è diretto: parlare una lingua che gli under 25 conoscono perfettamente.
Il mercato dei game influencer, degli esports e delle piattaforme digitali ha numeri giganteschi, e inserirsi lì oggi significa anticipare un trend piuttosto che rincorrerlo. Fortnite è diventato un ponte tra mondi diversi: musica, cinema, sport, brand internazionali. Per questo la Regione ha scelto di essere la prima in Italia a muoversi in questo spazio.
La domanda ora è una sola: quanto questa presenza dentro Fortnite potrà trasformarsi in reale visibilità territoriale? I primi segnali sembrano incoraggianti. Ma sarà nei prossimi mesi che si capirà se questa scelta avrà saputo generare turismo, interesse e un legame positivo con i giovani gamer.
Per ora, il Friuli Venezia Giulia è entrato nell’arena. Resta da vedere quanto lontano riuscirà ad arrivare.