Sviluppato da Virtuallyz Gaming in sinergia con Microids Studio Paris e pubblicato da Microids, Syberia Remastered è un’avventura grafica nonché remastered dell’originale Syberia, titolo cult che ha dato forza e identità ulteriore al genere, forte di un’estetica qui totalmente rinfrescata, così tanto da sembrare quasi un remake. Noi siamo tornati a vestire i panni di Kate Walker su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a tornare indietro nel tempo?
Syberia Remastered restaurato ma fedele all’originale
Per parlare di Syberia Remastered dobbiamo obbligatoriamente rispolverare il titolo originale, quel Syberia datato 2002 e nato dalla mente di Benoit Sokal, già autore di Amerzone. Ed è proprio come quest’ultima opera, che il nuovo Syberia rinasce e viene riproposto oggi su PC e console. L’operazione è la medesima: un restyling grafico massiccio focalizzato soprattutto sugli ambienti e diversi ritocchi alle interfacce di gioco per renderlo più fruibile e “moderno” ma restando il più possibile fedele all’originale.
Ovviamente, laddove Amerzone è un’avventura in prima persona e di cui puoi anche recuperare la nostra recensione, Syberia Remastered è in terza persona e le sue modifiche vanno quindi a intaccare in modo leggermente diverso. In particolar modo, parliamo della telecamera che diventa più fluida e cinematografica, sempre automatica ma libera dalla rigidità delle schermate fisse dell’originale. Tale cambiamento ha il vantaggio di rendere l’esperienza più omogenea e attuale, più dinamica ma va a sacrificare alcune vedute che diventano ora disponibili solo in fugace occasioni e a determinati cambi di prospettiva.

Se non fosse ancora chiaro, in quanto remastered, siamo davanti a una riproposizione fedele dell’opera originale con la medesima e ancora oggi splendida trama. Anche gli enigmi risultano in gran parte immutati mentre il versante grafico è stato quasi del tutto rinnovato a esclusione delle cut scene che andremo ad approfondire nel dettaglio all’interno del paragrafo dedicato. Per quanto riguarda l’inventario e la gestione degli obiettivi, questi sono praticamente “nuovi”, inseriti all’interno di un diario che funge da menù con tutto il necessario.
Ironicamente, proprio tale interfaccia si è dimostrata più problematica del previsto. Nonostante una patch al day one, infatti, gran parte degli obiettivi “risolti” non vengono segnati se non a capitolo superato mentre navigare tra le varie sezioni risulta leggermente meccanico e non immediatamente intuitivo. Piccolezze che possono comunque essere sistemate con ulteriori interventi tecnici e che non oscurano del tutto la bontà dell’iniziativa: rendere più fluida e pratica l’esperienza di gioco.

Una storia che non puoi perdere
Quello che abbiamo tra le mani, è un titolo che ha fatto la storia delle avventure grafiche, un’opera che ancora oggi è in grado di sorprendere e coinvolgere nonostante i suoi ritmi compassati. Il tutto grazie a un’evoluzione graduale e coerente che parte dalla stessa protagonista a cui va il merito di un’evoluzione “umana” credibili e coinvolgente. Non solo, la storia stessa, che sfrutta il viaggio per ricercare il “leggendario” Hans Voralberg, risulta ancora efficace alternando con sapienza e cura investigazione ed enigmi in piena fedeltà con l’opera originale.
Presente nel cast anche l’iconico e immancabile, seppur petulante, Oscar. L’automa, non robot, che ci chiamerà un’infinità di volte “Kate Walker”. A ogni singolo periodo. Eppure lo si ama, come si ama tutto ciò che Syberia è riuscita a portare nel tempo fino a oggi. Dal backtracking ai dialoghi selezionabili tramite punti e che, almeno dall’interfaccia, dovrebbero cambiare colore al loro esaurimento. Purtroppo, anche qui non succede sempre ma non è un dramma e il dialogo può essere skippato velocemente.

L’intreccio narrativo di Syberia Remastered che, per chi non lo sapesse, vede la protagonista nonché avvocato Kate Walker, impegnata nell’ultimare una pratica d’acquisto di una fabbrica di giocattoli specializzata in automi e situata nella fatiscente Valadilène, funziona ancora perfettamente. L’alternanza di telefonate con tanto di incursioni nella vita personale e privata della protagonista che si mescolano alla storia di un’intera famiglia con un focus ammaliante sulla creazione degli automi, affascina come sempre e trova nella rinnovata veste grafica, un ulteriore potenziamento.
In poche parole, chi non ha mai giocato a Syberia, può approcciarsi a Syberia Remastered che ne è l’edizione definitiva e più “moderna”, riuscendo a trainare con sé un alone nostalgico efficace nonostante qualche piccola ombra tecnica. Chi ha già consumato l’originale Syberia o una delle sue molteplici trasposizioni, troverà in questa remastered un’ulteriore motivazione, efficace e fedele, per rivivere ancora una volta un’avventura unica e magica.

Più fluido ma sempre nostalgico
Syberia Remastered è un’avventura grafica in 3D e in quanto tale non si discosta affatto dalle sue origini, nel bene e nel male. Sì, abbiamo l’interfaccia nuova e sì, la telecamera che ci segue e muta man mano che ci spostiamo ci offre fugaci scorci inediti e più coinvolgenti ma il succo ludico permane lo stesso. Si tratta ancora di individuare oggetti e capire se combinarli tra loro e/o dove utilizzarli, sfruttando un inventario pratico e intuitivo. Torna anche l’importanza del dialogo con tanto di opzioni con indicatore a schermo per progredire nelle varie missioni.
Da segnalare che la nuova telecamera potrebbe anche diventare occasionale ostacolo visivo in quanto alcune riprese potrebbero oscurare passaggi, oggetti o persone, richiedendo di spostarci in più direzioni per studiare al meglio le ambientazioni e i loro elementi. Da segnalare anche qualche inciampo tecnico extra come Kate che ruota su se stessa prima di aprire una porta o alcune animazioni decisamente troppo lente… come quando ci si siede davanti al notaio. Ciò comunque è in linea con la struttura originale del titolo e con la sua natura da remastered.
Ci teniamo a sottolineare che non è un remake proprio perché gli interventi ludici, seppur presenti, non sono invasivi o rivoluzionari. Ebbene sì, tornano anche gli enigmi “imperfetti” come la famigerata creazione delle “gambe” che i cultori dell’originale si ricorderanno molto bene. Eppure, tutto ciò funziona ancora benissimo. Syberia Remastered è un tuffo rinfrescante nel passato che funziona e da cui è difficile separarsi. La longevità, ovviamente, è in linea con l’originale anche se potresti perdere un po’ più di tempo per guardare i luoghi di gioco sotto nuove prospettive.

Grafica e sonoro
Inutile girarci intorno, graficamente parlando Syberia Remastered funziona e il restyling è notevole ed efficace. Guardando direttamente al quarto e ultimo capitolo, ossia Syberia: The World Before, datato 2022, gli sviluppatori hanno recuperato lo stile grafico e alcuni modelli, tra cui quelli della stessa protagonista. Il tutto per rendere l’esperienza più moderna e contemporanea. E funzionerebbe anche discretamente bene se non fosse per le cutscene… Il motivo è semplice: queste sono la versione HD del titolo originale.
Questo significa che durante gli intermezzi automatici ci ritroveremo a un mondo di gioco decisamente meno dettagliato e più “opaco” e con un differente modello dei personaggi, Kate inclusa. Uno stacco netto che non è stato mascherato come si deve e che crea una disomogeneità abbastanza notevole. Se da un lato i cultori dell’originale e i nostalgici potrebbero comunque apprezzare questi fugaci “affacci” nel passato, dall’altro la forza estetica del titolo viene in parte amputata.
Il sonoro è ancora una volta iconico e leggendario forte, tra l’altro, del doppiaggio italiano originale qui riproposto fedelmente. Purtroppo, anche in questo caso non funziona tutto come si deve. Tralasciando il sincronismo non sempre perfetto, alcune frasi doppiate vengono letteralmente tagliate con una certa fretta mentre la colonna sonora subisce un effetto ciclico che la porta a inserire cambi di sonorità improvvisi anche quando a schermo non sta succedendo nulla di “nuovo”. Ovviamente, il titolo include anche i sottotitoli in italiano.
