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Dicealot, recensione (Steam)

Balatro ma con i dadi (nel Medioevo)

Michele Iacoponi 4 ore fa Commenta! 6
 
Dicealot
7.6
Dicealot

Dadi, deckbuilding, rogue-like, retro-style, medioevo e tanta, tanta fortuna. Ecco, Dicealot è tutto questo. Anzi, aggiungiamo anche una bella parte di arrabbiature e imprecazioni e abbiamo tutto. Sviluppato da goodviewgames, studio indie inglese, in questo titolo ripercorreremo il ciclo arturiano travestito da gioco d’azzardo, che strizza non uno, ma entrambi gli occhi al vincitore del GOTY Balatro (che ha raggiunto le 5 milioni di copie vendute). Scopriamolo nella recensione!

Contenuti
Dicealot: i cavalieri di Camelot al casinòQuestione di fortunaGrafica e sonoro

Dicealot: i cavalieri di Camelot al casinò

L’idea alla base di Dicealot è veramente originale: una strana unione tra gli eroi del ciclo arturiano e il gioco d’azzardo in salsa rogue-like, espandendo a tutti gli effetti il mini-game presente in entrambi i capitoli di Kingdome Come: Deliverance. A inizio run, come in ogni rogue-like che si rispetti, sceglieremo il nostro personaggio, o meglio, la nostra arma, che determinerà varie cose: punti vita, numero di re-roll, dado quest iniziale (essenzialmente i jolly di Balatro) e altri effetti passivi.

Dicealot

Una run di Dicealot sarà divisa in capitoli, ognuno dei quali sarà strutturato allo stesso modo: scontro, shop, scontro, shop, scontro, shop, boss. Per vincere uno scontro basterà togliere tutti gli hp dei nostri avversari, rappresentati da vari personaggi del ciclo arturiano, e perderemo qualora i nostri hp finiranno a zero. A inizio scontro, la prima cosa che faremo sarà tirare i nostri dadi quest, dei modificatori che andranno a influire sul nostro danno. Il bello di questi dadi a sei facce è che non tutti i lati avranno effetti favorevoli, anzi, i dadi più forti avranno effetti collaterali altrettanto temibili.

In ogni turno avremo la possibilità di rilanciare singolarmente i dadi un tot di volte, dadi quest compresi, e questo sarà fondamentale per la buona riuscita dell’incontro. Una volta scelti e posizionati i nostri bonus lanceremo sei dadi a sei facce. I punteggi che andremo a fare saranno regolamentati da un sistema di “combo” (scala, tris, 5 e 1, etc.), che poi verranno influenzati a loro volta dai dadi quest. Ogni volta che tireremo i sei dadi potremo “bloccare” le combinazioni che ci daranno punti e tirare il resto, ma attenzione: se lo faremo e non otterremo nessuna fonte di punti, perderemo l’intero danno accumulato e salteremo il turno.

Dicealot, recensione (Steam)

Se invece riusciremo a “bloccare” tutti e sei i dadi in un turno avremo la possibilità di accumulare il loro punteggi e ritirare ogni dado, avendo così la possibilità di fare un bel po’ di danni.

Questione di fortuna

Ed eccoci arrivati al punto cruciale di Dicealot: la fortuna. Quando si parla di dadi è ovvio parlare di fortuna, no? Ebbene, qua ne dovremo avere molta, ovviamente influenzata dalla nostra capacità di gestire il tutto. Ma c’è un ma. Più volte mi è parso che il tiro dei dadi non fosse così casuale. Mi spiego meglio. Quando lanceremo un dado, lo stesso avrà una sorta di fisica in gioco, il che è alquanto strano e molto spesso sospetto.

Dicealot

Forse l’intento degli sviluppatori era quello di simulare il più possibile un vero lancio di dado, ma in un rogue-like del genere far gestire tutto da l’rng lo avrei reputato una scelta migliore. Questo è sicuramente il difetto maggiore del titolo, soprattutto quando il dado sembra neanche rotolare, dando nuovamente il risultato che avevamo deciso di cambiare.

Nonostante la componente “random” sia predominante, Dicealot riesce comunque a costruire una struttura strategica più profonda di quanto sembri a prima vista. Le scelte tra un lancio e l’altro, la gestione dei dadi “quest” e la pianificazione degli acquisti nello shop diventano rapidamente fondamentali.

Dicealot, recensione (Steam)

Anche quest’ultimi introdurranno un ulteriore livello di personalizzazione. Qui potremo acquistare nuovi dadi, modificatori o potenziamenti permanenti, ognuno dei quali cambia sensibilmente il nostro stile di gioco. C’è chi punterà su build basate sui moltiplicatori di danno, chi preferirà dadi “maledetti” ad alto rischio, e chi invece sceglierà un approccio più bilanciato. Non a caso, la vera anima di Dicealot è il continuo equilibrio tra rischio e ricompensa.

Dicealot, recensione (Steam)

Grafica e sonoro

Dal punto di vista estetico, Dicealot si presenta con un ottimo colpo d’occhio, grazie alla sua direzione artistica retrò, che richiama i giochi da tavolo medievaleggianti e i primi RPG a 16 bit. I personaggi del ciclo arturiano – da Artù a Morgana, da Lancillotto a Merlino – vengono reinterpretati in chiave ironica e caricaturale, mantenendo però un certo fascino.

Dicealot

La colonna sonora, invece, accompagna tutto con un mix tra sonorità celtiche e chiptune, un’accoppiata bizzarra ma riuscita, che sottolinea perfettamente il tono scanzonato e imprevedibile dell’opera.

Scopri tutto su Dicealot
Dicealot
Dicealot
7.6
Grafica 7.5
Sonoro 7
Longevità 8
Gameplay 7.5
Roguelike 8
Aspetti positivi Grafica e sonoro riusciti Gameplay loop ben pensato Immediato e soddisfacente da giocare
Aspetti negativi Qualche incertezza sul lancio dei dadi Ha bisogno di aggiornamenti futuri
Considerazioni finali
Dicealot è un titolo sorprendente, capace di mescolare deckbuilding, dadi e mitologia arturiana in un cocktail folle ma divertente. Ha i suoi difetti – soprattutto nella gestione dei lanci e in qualche picco di difficoltà frustrante – ma riesce comunque a regalare ore di gioco spensierate e momenti di tensione. Se avete amato Balatro e vi piace rischiare tutto su un lancio di dado, Dicealot è una scommessa che vale la pena tentare.

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