Il 2025 è stato uno di quei rari momenti in cui i videogiochi sembrano uscire tutti insieme, ognuno con qualcosa da dire.
Non c’è stato un dominatore assoluto come GTA V o Elden Ring, ma una costellazione di titoli che hanno definito generi e gusti diversi.
Nei forum internazionali, da Reddit a ResetEra, cinque giochi sono citati più di tutti: Hades II, Clair Obscur: Expedition 33, Hollow Knight: Silksong, Kingdom Come: Deliverance 2 e Ghost of Yotei.
Hades II – Il ritorno perfetto di Supergiant Games

Con un punteggio medio di 94 su Metacritic (95 su PC), Hades II è la prova che il sequel può essere superiore all’originale.
Supergiant ha raffinato il combattimento, reso la progressione più profonda e intrecciato narrativa e gameplay con una fluidità quasi scientifica.
Ogni run è parte del racconto, e ogni morte è un passo avanti.
Per molti, è il nuovo riferimento del genere roguelike e uno dei pochi giochi recenti a mantenere un bilanciamento perfetto tra difficoltà e ritmo.
Expedition 33 – L’indie che ha battuto i giganti

Realizzato dal piccolo team di Sandfall Interactive, Clair Obscur: Expedition 33 ha ribaltato la percezione degli RPG a turni.
La sua estetica sognante e il sistema ibrido di combattimento, a metà tra strategia e azione, hanno conquistato critica e pubblico.
È il classico gioco che divide: per alcuni “troppo lento”, per altri “troppo elegante per non amarlo”.
Il fatto che un titolo indipendente sia finito tra i candidati al Game of the Year dimostra che la scena AA e indie è oggi la vera forza creativa del settore.
Hollow Knight: Silksong – L’attesa che ha mantenuto le promesse

Dopo anni di meme, teorie e rinvii, Silksong è arrivato davvero.
Team Cherry ha consegnato un metroidvania curatissimo, dal level design impeccabile e con boss capaci di rivaleggiare con quelli di Dark Souls per intensità.
È diventato il gioco più streammato dell’anno e il simbolo dell’amore dei fan per i progetti nati con dedizione e non con urgenza di mercato.
Chi lo ha completato parla di un’esperienza che “riporta la magia dei giochi di una volta”, ma con sensibilità moderna.
Kingdom Come: Deliverance 2 – Realismo senza compromessi

Warhorse Studios non ha rinunciato alla sua identità.
KCD2 è un RPG profondo e rigoroso, dove la fisicità e il realismo contano più di ogni altra cosa.
Molti giocatori lo hanno lodato per la stabilità tecnica al lancio, una rarità nel panorama AAA, e per il modo in cui ogni scelta incide sulla reputazione del protagonista.
C’è chi lo definisce “un’esperienza medievale, non un gioco”.
Il fatto che divida è la prova che resta fedele a se stesso.
Ghost of Yotei – L’eredità di Tsushima

Con Ghost of Yotei, Sucker Punch ha trovato l’equilibrio tra spettacolo e introspezione.
È un titolo visivamente maestoso, con scenari montani e un uso della luce degno del cinema orientale.
Non è stato il fenomeno commerciale di GTA o Red Dead, ma ha consolidato il ruolo di Sony come casa delle esperienze single player di alto livello.
Molti lo chiamano “il blockbuster giusto al momento giusto”: appagante, ma mai prepotente.
I numeri dietro al successo del 2025
Il mercato videoludico mondiale ha superato gli 188 miliardi di dollari, con oltre 120 titoli sopra gli 80 punti Metacritic.
Dietro la festa però c’è una realtà meno brillante: circa 45.000 posti di lavoro persi tra il 2022 e il 2025 e una crescente dipendenza dagli strumenti di intelligenza artificiale nei processi di sviluppo.
Secondo un report Reuters, quasi il 90% degli studi utilizza sistemi automatizzati per scrittura e testing, sollevando dubbi sul futuro dell’artigianato digitale.
I due volti dell’anno: capolavori e crisi
Il 2025 è stato eccezionale per i giocatori, ma faticoso per chi fa giochi.
Mentre nascevano successi come Hades II e Silksong, il settore subiva ondate di licenziamenti e acquisizioni record.
L’acquisto di EA da parte di fondi sauditi per 55 miliardi di dollari ha mostrato quanto l’industria sia ormai una macchina finanziaria più che creativa.
La “guerra dei brevetti” scatenata da Nintendo e altri grandi marchi ha inoltre acceso il dibattito su chi possieda davvero le idee.
Perché questo mix funziona
Paradossalmente, proprio la crisi ha spinto molti studi medi e piccoli a osare.
Il successo di Expedition 33 e la precisione di KCD2 sono la risposta diretta alla stanchezza del pubblico per i titoli “standardizzati”.
Nel 2025 hai potuto scegliere tra blockbuster e progetti indipendenti, senza sacrificare qualità o innovazione.
È la varietà, più di ogni altra cosa, ad aver reso l’anno unico.
Cosa aspettarsi nel 2026
L’anno prossimo partirà con Dawn of the Night Walker, Crimson Desert, il ritorno di GTA 6 e il nuovo Fire Emblem.
Sarà difficile mantenere lo stesso livello, ma l’eredità del 2025 è chiara:
i giocatori vogliono esperienze complete, non servizi infiniti; giochi curati, non algoritmi che li generano.
Il 2025 resterà come un anno di contrasti.
Da una parte i giochi più belli dell’ultimo decennio, dall’altra un’industria in affanno.
Forse è proprio questa tensione a tenere vivo il medium: la lotta tra chi produce per passione e chi per profitto.
Se ti piacciono i videogiochi, questo è stato un anno da ricordare e uno da cui imparare.
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