Sviluppato da tokoronyori e pubblicato da Kodansha, BOKURA: Planet è un’avventura in 2D incentrata unicamente sulla cooperazione tra due giocatori. Si tratta anche di una naturale evoluzione nonché nuovo capitolo del precedente BOKURA di cui puoi recuperare anche la nostra recensione. Noi abbiamo affrontato questa nuova avventura co-op grazie a due codici, uno per Nintendo Switch e uno per Nintendo Switch 2 e questa è la nostra recensione! Pronto a una nuova serie di misteriosi enigmi da svelare?
BOKURA: Planet e una storia di segreti e collaborazioni
Raccontare troppo della narrazione di BOKURA: Planet è pericoloso. D’altronde, il gioco stesso ci dice nel corso dell’avventura cosa condivide e cosa no col nostro stesso compagno di avventure. Il motivo è semplice, oltre a rispettare il canovaccio narrativo con relativi colpi di scena e imprevisti, il titolo gioca tutto sul fidarsi del prossimo senza poterlo conoscere realmente fino in fondo. I due protagonisti delle vicende, infatti, hanno degli obiettivi specifici che, per ovvie ragioni, non sveleremo e il cui soddisfacimento può collidere con lo scopo dell’altro.
Insomma, fin quanto ci si potrà fidare del nostro compagno di avventure? Tra detti e non detti, le vicende distopiche del duo di protagonisti, salvo forse i risvolti conclusivi non pienamente soddisfacenti, conquistano soprattutto per l’enigmaticità e sulle differenze oggettive che li coinvolgono. Non brilla di originalità ma il contesto funziona e la cifra stilistica già apprezzata nel prequel, torna qui ancor più coriacea e forte.
Ricordati quindi di rispettare le fasi “segrete”, legate prevalentemente ai legami dei due protagonisti e alla loro storia privata. Per quanto riguarda l’incipit generico, parliamo di due astronauti che si schiantano su un pianeta alieno e vanno alla ricerca del loro drone da ricognizione di cui hanno perso le tracce. Un inizio abbastanza semplice e già sentito ma che nasconde risvolti decisamente più oscuri e maturi di quanto possa sembrare e che rivede una controparte artistica che sfiora quasi il body horror e di cui approfondiremo successivamente.

Enigmi per coppie
BOKURA: Planet segue la struttura ludica del prequel ma aumenta il numero di enigmi e la loro complessità. Si tratta sempre, essenzialmente, di un platform in 2D infarcito di enigmi visivi e fugaci fasi più “action”, che richiedono esclusivamente la cooperazione tra i due utenti. Ciò che vede uno, non è uguale a ciò che vede l’altro così come spesso e volentieri ci ritroveremo separati ma con strumenti e dispositivi che si condizionano continuamente a vicenda.
Tutto ciò è realizzato per spingerci a comunicare continuamente con l’altro giocatore durante le fasi prettamente ludiche. Fornire indicazioni, descrizioni e quant’altro sono l’unica chiave per poter riuscire a risolvere i vari enigmi di BOKURA: Planet che spaziano da leve, pulsanti, pittaforme fino a sezioni “esclusive” e/o alternative che si intaccano a vicenda. Come avrai potuto intuire, la struttura ludica non brilla per innovazione ma per come è stata divisa efficacemente in due. La difficoltà stessa, è legata alla complicità e bravura dei due giocatori ma soprattutto alla logica di coppia. Ragionare assieme è essenziale e parte integrante dell’esperienza.
Esperienza che, siamo sicuri, troverà terreno fertile soprattutto su Nintendo Switch 2 grazie alla presenza del GameChat, strumento essenziale e decisamente comodo e pratico con cui poter parlare, in gioco, direttamente con il nostro partner di avventure. Ricordiamo che il GameChat funziona esclusivamente su Switch 2 mentre il gioco è utilizzabile insieme da utenti Switch e Switch 2. Inoltre, è quasi inutile evidenziarlo, ma il gioco è esclusivamente per due giocatori e richiede una costante comunicazione a due, ponendo così diversi limiti di cui tenere conto.

Grafica e sonoro
La grafica proposta da BOKURA: Planet è inizialmente abbastanza anonima ma col tempo sfodera una deriv da body horror con elementi inquietanti che plasmano un’identità inaspettata e marcano transizioni narrative di tutto rispetto, impreziosendo l’esperienza. Quest’ultima, però, ha una durata discretamente breve tra le 2 e le 4 ore e no, non è affatto rigiocabile. In compenso, il titolo è venduto a prezzo budget (poco più di 5 euro), richiedendo però una copia per utente.
Il sonoro è abbastanza anonimo seppur mai invadente o eccessivo. Ci sono tracce più gradevoli ma fungono da sottofondo anche e soprattutto perché ci toccherà parlare personalmente con l’altro utente per cercare di risolvere al meglio i vari enigmi. Infine, anche se il titolo esordisce inspiegabilmente su schermo con scritte in giapponese, il gioco include i sottotitoli in lingua italiana che vanno impostati manualmente dall’interfaccia iniziale.