Su Reddit è esplosa una discussione irresistibile tra i gamer: qual è la ricompensa più deludente mai ricevuta dopo aver completato al 100% un titolo nei videogiochi? Tra meme, ironia e un pizzico di rabbia, le risposte spaziano da Zelda ad Assassin’s Creed, passando per Spider-Man, GTA e Hollow Knight. Il risultato è una raccolta di premi talmente inutili da diventare leggenda nel mondo dei videogiochi.
Perché esistono ricompense così deludenti
Molti sviluppatori scelgono premi simbolici o ironici per non spingere i giocatori a grindare all’infinito. Il 100% diventa un gesto da completisti, non un vantaggio reale. Eppure, quando la fatica è tanta, i fan si aspettano almeno un riconoscimento degno della loro impresa. Il problema nasce quando, al posto della gloria, arriva una beffa travestita da trofeo.
La scintilla su Reddit
Tutto parte da un post che cita Hestu’s Gift di The Legend of Zelda: Breath of the Wild: dopo aver raccolto 900 semi Korok, il premio è… un oggetto che “non profuma di successo”. Da lì, la community si scatena, elencando decenni di ricompense grottesche.
“Il vero premio sono gli amici fatti lungo la strada”, scrive un utente. Altri ribattono: “Sto salvando il mondo, non gestendo una charity”.
Zelda: BOTW e TOTK – il dono di Hestu
900 semi Korok in BOTW, 1000 in TOTK. Una sfida che solo i più ostinati portano a termine. Il premio è Hestu’s Gift, una sorta di simbolo puzzolente di amicizia. Per alcuni è un capolavoro d’ironia, per altri un insulto a ogni ora di raccolta. Un caso da manuale di ricompensa volutamente inutile.
Ocarina of Time – le Golden Skulltulas
Caccia spietata ai teschi d’oro, anche nei dungeon finali. La famiglia maledetta torna umana, ma ti regala solo rupie quando ormai non servono più. I giocatori volevano una cutscene o un pezzo di storia, non una mancia fuori tempo massimo.
Dopo ore di esplorazione, trovi 100 piume e sblocchi la Auditore Cape. Peccato che chi la indossa venga odiato da tutti i guardiani di Firenze. Un premio che trasforma la gratificazione in pura punizione.
Assassin’s Creed (2007) – 420 bandiere per nulla

Nel primo capitolo della saga, le 420 bandiere sono un incubo di pazienza. La versione PS3, uscita prima dei trofei, non dà nemmeno un riconoscimento. Solo un contatore che sale. Il vuoto.
GTA IV – i piccioni più odiati del mondo
I 200 piccioni di GTA IV sono diventati leggenda. Un collezionabile tedioso, lungo, frustrante. L’unico premio? Un elicottero Annihilator e la soddisfazione di non doverli più guardare. Per molti, un trauma digitale.
Completa tutto al 100% e ottieni la Undies Suit: Peter Parker in mutande e maschera. Una ricompensa che divide. Alcuni la amano per la sua autoironia, altri la considerano il simbolo perfetto della vanità del completismo.
Hollow Knight – la fatica e il silenzio

Chi raggiunge il 112% o supera il Path of Pain ottiene poco più di una cutscene simbolica. Dopo ore di salti impossibili e boss devastanti, i giocatori hanno ricevuto un frammento di lore. Poetico per qualcuno, esasperante per altri.
Batman: Arkham Knight – 240% per un logo dorato
Completare tutto, incluse le sfide dell’Enigmista, regala una tuta con simbolo dorato. Bello da vedere, ma utilizzabile solo nel salvataggio completo. Un premio che non premia.
Dopo aver comprato il castello, raccolto 50 chiavi d’argento e aperto forzieri, ci si aspetta un bottino leggendario. Invece arriva una pozione di cambio sesso nascosta in un sotterraneo. Il risultato è un mix di leggenda urbana e delusione collettiva.
Pokémon Rubino e Zaffiro – la ricompensa dimenticata

Completare il Pokédex prima dei tempi del Wi-Fi richiedeva più console, più giochi e molta pazienza. Il professor Birch ti ringrazia, ma tutto finisce lì. Nessuna scena, nessun riconoscimento. Un’impresa titanica accolta con un “bravo” distratto.
Super Mario Sunshine – la cartolina più famosa del gaming
Dopo 120 Shine Sprites, arriva una cartolina di ringraziamento. Nessuna sorpresa, solo un’immagine. È diventata un meme leggendario: “tutto questo per una foto”.
Perché queste ricompense nei videogiochi restano nella memoria
Le peggiori ricompense non si dimenticano perché raccontano qualcosa. Sono errori affettuosi, scherzi di design, o semplicemente lezioni su come non premiare i completisti. In un certo senso, sono diventate parte della cultura videoludica tanto quanto le ricompense epiche.
Ogni giocatore ha quella missione o collezionabile che gli è costato ore e una sola domanda: “tutto qui?” Raccontaci la tua storia nei commenti e seguici su Instagram per altri momenti di ironia videoludica.