Nel panorama videoludico contemporaneo, costantemente affollato da produzioni di ogni tipo e dimensione, ci sono titoli che, pur non avendo grandi ambizioni o budget milionari, riescono comunque a ritagliarsi una propria identità, cercando di conquistare una fetta di pubblico alla ricerca di esperienze più dirette, immediate e prive di sovrastrutture narrative. Negli ultimi anni, infatti, il mercato indie ha dimostrato di poter proporre esperienze di gioco sorprendenti, capaci di offrire momenti di puro intrattenimento grazie a una formula semplice ma efficace.
In questa categoria si inserisce Overpowered 1: Mars Infestation, sviluppato da Eastasiasoft Limited, un action shooter survival con visuale dall’alto che punta tutto sull’immediatezza del gameplay e sulla rapidità d’azione, proponendo una formula essenziale ma curata, in grado di intrattenere senza troppe pretese. Abbiamo provato il titolo sulla Nintendo Switch, per verificare se la natura portatile della console di Kyoto possa valorizzare ulteriormente un’esperienza che, nelle intenzioni, sembra nata proprio per le sessioni brevi e veloci, tipiche del gioco in mobilità.

Overpowered 1: Mars Infestation – Immediatezza e una struttura arcade pura
Come accade spesso in questo genere di produzioni, la trama rappresenta un pretesto, un contesto minimo che serve solo a giustificare le azioni del giocatore. In Overpowered 1: Mars Infestation vestiamo i panni di un marine spaziale solitario, chiamato a ripulire Marte dalle creature ostili che si oppongono alla colonizzazione umana. La premessa è tanto semplice quanto funzionale: il nostro compito è quello di sopravvivere, avanzare e eliminare qualsiasi minaccia sul campo.
La struttura di gioco è composta da quattro missioni principali, ciascuna suddivisa in più livelli. Il loop ludico è chiaro fin dai primi minuti: si attiva la prima ondata, si sopravvive per 30 secondi, si raccolgono potenziamenti e risorse, si passa alla successiva arena, e si ripete il ciclo fino al completamento dell’area. Un sistema di progressione basilare ma lineare, che mantiene un buon ritmo d’azione e che riesce, almeno inizialmente, a trasmettere quella piacevole sensazione di sfida tipica dei twin-stick shooter.
Il sistema di controllo di Overpowered 1: Mars Infestation si basa sulle due levette analogiche: quella sinistra per i movimenti e quella destra per la mira, mentre i tasti L2 e R2 permettono di sparare. Una formula ormai consolidata che garantisce fluidità e immediatezza, rendendo il gioco accessibile anche a chi non ha grande dimestichezza con il genere. Tuttavia, la curva di difficoltà è piuttosto sbilanciata: le prime ondate possono risultare caotiche e impegnative, soprattutto per via dell’alto numero di nemici che attaccano simultaneamente, ma una volta ottenuti i giusti potenziamenti, la sfida si riduce drasticamente, rendendo le fasi successive molto più semplici e ripetitive.

La sensazione di progressione è uno degli elementi meno riusciti: nonostante il ritmo serrato e la buona risposta dei comandi, manca quella crescita tangibile del personaggio che spinge a continuare. Il gameplay tende a ripetersi in modo ciclico, e dopo alcune partite si ha l’impressione di aver già visto tutto ciò che il titolo ha da offrire.
Ciò nonostante, Overpowered 1 : Mars Infestation risulta piacevole nel suo essere un gioco “mordi e fuggi”, perfetto per brevi sessioni, specialmente su Nintendo Switch, dove la portabilità amplifica la sensazione di immediatezza. La possibilità di giocare ovunque e in qualsiasi momento, anche solo per pochi minuti, valorizza un titolo che, seppur limitato, riesce a offrire un divertimento leggero e immediato, ideale per chi cerca qualcosa di semplice ma funzionale.

Pixel art nostalgica ma poco valorizzata
Dal punto di vista artistico, Overpowered 1: Mars Infestation adotta uno stile in pixel art retrò, volutamente ispirato ai classici arcade degli anni ’80 e ’90 e si tratta di una scelta stilistica che punta a evocare nostalgia nei giocatori di lunga data e che, in teoria, si sposa bene con la natura semplice e diretta del gameplay. Tuttavia, nella pratica, la resa estetica appare piuttosto limitata e non particolarmente ispirata.
Le ambientazioni di Overpowered 1: Mars Infestation per lo più composte da caverne e strutture sotterranee, soffrono di una scarsa varietà visiva: i colori scuri e la mancanza di dettagli rendono il tutto eccessivamente uniforme, con una sensazione di déjà-vu che accompagna l’intera esperienza. Anche i nemici presentano un design ripetitivo e poco caratterizzato, mentre gli effetti visivi risultano appena sufficienti a rendere leggibile l’azione sullo schermo.

Nonostante ciò, bisogna riconoscere che il titolo è ben ottimizzato su Nintendo Switch: il frame rate resta stabile nella maggior parte delle situazioni, con cali molto rari anche nelle fasi più concitate.La colonna sonora, basata su tracce elettroniche dal ritmo incalzante, accompagna efficacemente l’azione senza risultare invasiva, mentre gli effetti sonori – seppur semplici – svolgono bene il proprio ruolo, contribuendo a mantenere alta la tensione durante le fasi più caotiche.
L’assenza della lingua italiana in non rappresenta un problema, data la quasi totale mancanza di dialoghi o testi complessi: l’inglese presente nel gioco è basilare e comprensibile anche per chi non lo conosce a fondo.