Sviluppato e pubblicato da Procedural Level, Voxelgram 2 è paint by number o nonogram, ossia un gioco di logica grafico in 3D con celle numerate da colorare e/o eliminare per soddisfare le varie richieste. Ispirato da Picross e non solo, il titolo offre 200 sfide differenti e noi ne abbiamo provate quasi tutte usando la nostra Nintendo Switch. Pronto a mettere alla prova ingegno e a scoprire la nostra recensione?
Voxelgram 2 e la magia dei numeri
Voxelgram 2 è tutto gameplay e, in quanto tale, elimina radicalmente ogni forma di narrazione anche perché, a conti fatti, chi si avvicina a questo titolo non la cerca e non ne ha bisogno. D’altronde, e questo vale per l’intero progetto in sé e non solo per la sfera narrativa, Voxelgram 2 comunica esclusivamente a chi ha apprezzato e provato il primo capitolo e anche a tutti coloro che provengono dal magico mondo dei puzzle “nonogram” che vede tra i capisaldi del sottogenere il buon Picross.
Per chi non conoscesse cos’è un “nonogram”, si tratta di un gioco di logica grafico incentrato su una griglia composta da quadrati colorati e spazi vuoti. Il procedimento da seguire, quindi la colorazione o la mancata colorazione di un riquadro, è dettata dalle indicazioni numeriche presenti su schermo. Indizi che vanno a loro volta decifrati e tradotti su schermo e che, nonostante un primo impatto abbastanza ostico, possono diventare sorprendentemente naturali e intuitivi.

Ecco perché Voxelgram 2, così come il suo predecessore, hanno deciso di complicare la vita dei fanatici di questo intrigante puzzle game. Come? Semplice: rendendo il tutto in tre dimensioni. Questo ci porta a lavorare su figure geometriche di varia tipologia cercando di ragionare su più fronti e dimensioni per soddisfare al meglio ogni indicazione presente. E sì, il primo impatto è ancora più ostico e complicato, per questo motivo suggeriamo calorosamente di iniziare dal pratico ed elementare tutorial, suddiviso a sua volta in più step.
Ma Voxelgram 2 complica ancora di più le cose, introducendo una novità che giustifica il numero “due” del titolo: ci sono due tipologie di colori di cui tener conto. Esattamente. Prendi le regole prima spiegate e moltiplicale per due in quanto, sembra poco, ma una nuova variabile colorata va a complicare ancora di più il ragionamento e la traduzione degli indizi numerici. Il tutto per oltre 250 puzzle diversi e completamente nuovi, organizzati in 20 diorami differenti e visivamente accattivanti.

I diorami sono delle miniature in cui andremo a eseguire le varie sfide. Ogni poligono viene zoommato e si trasforma in una sfida da affrontare a colpi di numeri, colori e linee da seguire. La longevità, neanche a dirlo, è discretamente elevata e si amplifica ancora di più se su console hai il salvataggio del primo Voxelgram. Perché? Semplice, gli sviluppatori hanno previsto per i loro fan, una sorpresa non da poco: potrai rigiocare l’intero capitolo originale con le nuove regole e quindi con ben due colori da gestire.
Sembra poco ma, come detto prima, avere due colori da gestire complica tutto e rende i vecchi livelli del primo Voxelgram completamente “inediti” da riscoprire e ricompletare, mutando anche i walktrough della precedente edizione. Insomma, c’è davvero tanto da giocare. Ma come si gioca a Voxelgram 2? Andiamo a scoprirlo subito!

Scomodo col pad, meglio col touch
Voxelgram 2 su Nintendo Switch ha una duplice natura. In quanto puzzle game logico legato alla grafica, è scontato che richieda un’interazione diretta con i vari riquadri 3D che compongono le varie figure da completare. Ciò si traduce nel dover navigare, zoommare, roteare e passare di livello in livello nelle varie figure. Se i tasti dorsali sono intuitivi, lo stesso non possiamo dire dei comandi affidati agli analogici, abbastanza scomodi e non sempre precisi.Per quanto riguarda colorare e “cancellare”, basta la pressione dei tasti dedicati (tra l’altro uno per differente colore) e il gioco è fatto.
In compenso, se Voxelgram 2 presta il fianco a un gameplay abbastanza legnoso in modalità dock, in portabilità esprime tutto il suo potenziale grazie a comandi touch discretamente rapidi e molto più interattivi e immediati. E se da un lato abbiamo apprezzato ed evidenziato la mole esagerata di contenuti proposti dal titolo, dall’altra dobbiamo segnalare che la tipologia di gioco non muta praticamente mai. Sì, le figura diventano gradualmente sempre più complesse e di dimensioni notevole, richiedendo sempre più ingegno e attenzione al dettaglio, ma la ripetitività è dietro l’angolo.
Inoltre, non mutando la formula rispetto all’originale ma, anzi, rendendola ancora più complessa, taglia fuori tutti coloro che avevano già difficoltà col titolo originale, comunicando prevalentemente coi cultori di questa particolare tipologia di puzzle. Costoro, avranno tra le mani un titolo vasto, discretamente ostico e allo stesso tempo appagante.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Voxelgram 2 fa esattamente quanto ci si aspetta, offrendo una formula pixellosa e minimalista incentrata sul sistema di numeri e cubi, niente fronzoli od orpelli eccessivi. Anche i diorama di cui andremo a scandagliare i vari “pezzi” sono sì colorati e discretamente vari ma non spiccano per dettaglio o identità. Nel suo complesso, considerando il genere di appartenenza e lo scopo ludico del titolo, la grafica diventa funzionale all’esperienza che, di base, è essenziale e minimalista.
Il sonoro può risultare vagamente ripetitivo, a tratti anche eccessivamente rilassante. Parliamo però di sonorità, anche in questo caso, coerenti con l’offerta ludica. Voxelgram 2 è un titolo dal ritmo molto compassato e le musiche selezionate, seppur non per tutti, sono coerenti al contesto generale. Da segnalare che il titolo si presta a entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo ma è quella portatile a spiccare grazie al sistema di comandi touch decisamente più pratico e intuitivo. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana, anche se la mole di testi da leggere è abbastanza bassa.