Ormai i giochi survival hanno esplorato praticamente ogni ambientazione possibile: fantasy, fantascientifica, post-apocalittica, horror… e chi ne ha più ne metta. Renown, da questo punto di vista, non rivoluziona nulla, ma porta con sé un elemento distintivo: i survival ambientati in un Medioevo realistico, senza magia né mostri, sono ancora relativamente rari. Il titolo è uscito in early-access con una alpha build, ed è sviluppato da RDBK Studios, piccolissimo studio australiano composto da 5 persone e questa è la nostra anteprima!
Renown: il tuo destino è nelle tue mani, all’incirca
“In un regno lontano viveva…ah no?”
Ebbene Renown, nel suo stato attuale, non ha né una trama, né alcuna lore che possa in qualche modo fornirci un contesto. Il nostro personaggio spawnerà in un punto vicino la cosa e bon, finita lì. Da questo momento non dovremo fare altro che raccogliere materiali, assaltare piccoli avamposti e cercare il prezioso loot. In poche parole un classico sandbox con elementi survival.

Non ci sarà permesso di personalizzare il nostro personaggio a livello estetico, ma avremo la possibilità di cambiare colore ai nostri vestiti e ai nostri vessilli. Ovviamente Renown permette ai giocatori di costruirsi la propria base con tutti gli elementi del caso: casse, banchi da lavoro, strumenti da fabbro, scale, mura etc. etc. Ma è qua che sorgono già i primi problemi, perché questo titolo ha un grosso “ma” attualmente: è grezzo. Bug, clipping, glitch e chi ne ha più ne metta, talmente tanti che a tratti è veramente difficile fare qualcosa di concreto e duraturo.

Ma la cosa non deve stupirci e né demotivarci, Renown è in accesso anticipato per un motivo, anche perché di potenziale ce n’è eccome. Prima di tutto il suo sistema di combattimento: non si parla del classico combat system “a là Skyrim”, dove basterà spammare attacchi a destra e manca fino a che i nostri avversari cadranno esausti; in Renown il tempismo è tutto, i nemici pareranno i nostri colpi se non cambieremo il ritmo o la tipologia dei nostri attacchi, dando vita a scontri incalzanti e (molto spesso) letali. Ovviamente anche qua i problemi non mancano, ma la base è di per sé è molto solida e non vedo l’ora di scoprire la sua evoluzione.
Il vostro bottino è mio, anzi, nostro!
Un consiglio prima di iniziare a giocare a Renown: scrivete ad un vostro amico e convincetelo a giocare con voi. Il survival di RDBK Studios è uno di quei titoli che diventa cento volte più godevole se giocato in compagnia, non solo perché raccogliere materiali e costruire sarà estremamente più facile, ma soprattutto perché il suo essere “jank” vi strapperà più di una risata. Oltre a questo, l’avere uno o più compagni renderà le incursioni nei villaggi e nei castelli una concreta realtà, visto che da soli sarà pressoché impossibile affrontare più di due avversari senza ricorrere a cheesing o stratagemmi vari.

Un altro elemento centrale del titolo è il PvP, perché sì, non solo il “fuoco amico” sarà sempre attivo, ma ogni altro giocatore al di fuori del party sarà una vera e propria minaccia. Ed è proprio questo il focus di Renown: creare fazioni, costruire strutture sempre più grandi e attaccare quelle degli altri. Purtroppo, essendo uscito da pochissimo tempo, questa parte di esperienza è un po’ falsata, visto che al posto di castelli e cavalieri, troveremo capanne di legno difese da uomini mezzi nudi con clave in mano.
Grafica e sonoro
Il titolo gira su Unreal Engine 5, un motore grafico che negli ultimi anni è divenuto lo standard sia per le grandi produzioni che quelle piccole come Renown. Purtroppo è un motore grafico molto pesante e se non ottimizzato a dovere diventerà arduo far girare i giochi in modo decente. Infatti, nonostante la resa grafica non sia male (a parte i modelli dei personaggi), il titolo soffre di gravi problemi di ottimizzazione, soprattutto nei contesti con tanti npc. Speriamo che con aggiornamenti futuri il problema venga risolto e soprattutto speriamo che i numerosi stutter vengano in qualche modo limitati!

Sulla parte sonora c’è poco da dire, la libreria dei suoni non è proprio di una qualità eccelsa (ve ne accorgerete quando un cinghiale vi assalterà per la prima volta) e la ost è letteralmente una traccia medievaleggiante prodotta in Midi e messa in loop.