ùSviluppato da Free Lives e Clockwork Acorn e pubblicato da Devolver Digital, Terra Nil è un particolare gestionale strategico che svela più un cuore da puzzle game, incentrato nel riportare il verde e la “vita” sul nostro Pianeta. Si tratta di una sorta di gestionale al contrario che vede l’umano, e quindi noi stessi, come consapevoli dei danni causati e alle prese con radicali cambiamenti atmosferici, il tutto con macchinari futuristici. Noi abbiamo bonificato il pianeta da noi stessi su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Terra Nil e un pianeta da bonificare
Inutile girarci intorno, Terra Nil parla del cambiamento climatico e lo fa esasperando la peggiore delle ipotesi e trasportandoci direttamente in un eventuale futuro distopico. Qui, infatti, il pianeta è ormai morente, dominato da distese aride e prive di vita. Non c’è una vera e propria trame no, non interagiremo con alcun personaggio in particolare. noi stessi non abbiamo una vera e propria identità in cui immedesimarci. Questo perché il titolo si propone come un’opera incentrata esclusivamente sul gameplay.
Gameplay che, in questo caso, si sposa perfettamente con la filosofia del titolo e le sue innegabili atmosfere creative. In breve, il nostro scopo in Terra Nil sarà quello di donare nuova vita al pianeta, ricreando interi ecosistemi e avendo cura di equilibrare, zona per zona, i vari elementi come la terra stessa, l’acqua e i rispettivi abitanti. Questi ultimi, neanche a dirlo, rappresentano la fauna del pianeta di cui dovremo soddisfare le eventuali richieste per permettergli di vivere e prosperare senza bisogno di nostri futuri interventi.
Sì, perché tra gli obiettivi essenziali per progredire nell’avventura di Terra Nil, c’è quello di eliminare ogni segno del nostro intervento, anche se questi è votato alla creazione di una nuova e sana biodiversità. In questo modo, con quello che è a conti fatti l’ultima di tre fasi, che andremo ad approfondire dettagliatamente nei prossimi paragrafi, l’essere umano va a eliminare del tutto la sua presenza, affidando alla natura il compito di progredire autonomamente. Ma bando alle ciance e andiamo a scoprire come salvare concretamente il mondo!

In bilico tra gestionale e puzzle game
Terra Nil si presenta a primo impatto come un gestionale atipico, di quelli in 3D con visuale isometrica nati per essere padroneggiati con mouse e tastiere e trasportati successivamente su console, dove il puntatore viene scomodamente affidato all’uso degli analogici. E qui, purtroppo, il sistema di comandi non è proprio ben implementato, risultando abbastanza legnoso e richiedendo un po’ di pratica quantomeno per garantirci una buona esplorazione e gestione di terre e risorse.
Il problema è che agli analogici è affidato sia il controllo del cursore su schermo, sia la gestione della telecamera, che a sua volta possiamo zoomare o meno per offrire una visuale migliore dei dettagli, utili specialmente quando mettere mano alla morfologia delle aree di gioco. Coordinare tutto con l’aggiunta un inventario a sua volta ancorato a combo di tasti, che aumentano all’aumentare delle fasi di gioco, non è propriamente accessibile e intuitivo ma neanche proibitivo. Richiede un po’ di tempo e pazienza, anche considerando il particolare tipo di gioco che viene proposto.
Il titolo offre diverse aree di gioco da affrontare in modo lineare e con sfida crescente. Tutte insieme, formano l’intera campagna, ossia il pacchetto principale del titolo dalla durata abbastanza breve (5-6 ore complessive) ma a sua volta ampliata dalla recente espansione denominata “Heatwave” che approfondiremo successivamente. Ogni sfida è composta essenzialmente da tre fasi, ogni fase ha le sue regole e le sue strutture. Alle fasi successive, si sommano ovviamente le strutture e le possibilità delle fasi precedenti, avendo così modo di intervenire e correggere azioni precedenti.

La prima fase è quella di bonifica del suolo, assestamento energetico e costruzione. Banalmente, si parte dalla pala eolica per dare energia ai nostri macchinari futuristici con cui potremo far crescere velocemente dei manti erbosi o anche delle vere e proprie foreste. Lo scopo è quello di dare nuova energia “naturale” al pianeta bilanciando però i vari ecosistemi in modo da poter ospitare una fauna vasta e articolata. Questo significa che tocca studiare bene cosa costruire e dove.
La mappa di gioco è divisa in caselle e le strutture principali, ossia quelle che donano energia e fanno funzionari i nostri macchinari, possono essere posizionati solo in eventuali luoghi e coprono solo determinate aree dentro cui potremo costruire gli altri macchinari. Il procedimento quindi è una sorta di catena industriale che ci vede inizialmente a riempire aree di gioco e a spazzar via desolazione e aree deserte, traghettandoci così alla fase numero due.
Questa ci vede plasmare i vari biomi con l’intenzione di attirare la fauna. Per farlo, dovremo prestare attenzione alla tipologia di suolo, eventualmente appiccando incendi noi stessi per dar vita a terreno “nuovo” in cui far fiorire vere e proprie foreste. Potremo anche abbattere intere zone per plasmare fiumi e pozze d’acqua in cui ospitare nuove tipologie di animali. Questi richiedono determinati fattori da soddisfare, legati sempre a luoghi e cibo, spingendoci a plasmare il giusto habitat per il loro sostentamento futuro.

Insomma, Terra Nil racchiude diverse tecniche intriganti e ha un modus operandi che, una volta padroneggiato, è in grado di coinvolgere e trascinare fino alla fine, considerando anche la buona inventiva nel donare intrigante varietà. Varietà che è a sua volta garantita dal fatto che le aree sono procedurali e quindi ricominciare un livello, offrirà una diversa morfologia del suolo con un nuovo tipo di studio e costruzioni. Per concludere, tocca parlare della terza e ultima fase di gioco: l’eliminazione della nostra presenza.
Per fare ciò e completare il livello, tocca eliminare ogni singola struttura precedentemente costruita. Come? Sfruttando una sorta di navicella e diversi veicoli che, autonomamente, sfruttando i nostri percorsi, come i fiumi, andranno a recuperarle tramite particolari stazioni da montare e poi autodistruggere. Tale meccanismo a tre fasi, potrebbe far pensare a una certa ciclicità e ripetitività del titolo, ebbene, questa seppur presente viene smorzata da alcune trovate di cui ti lasciamo scoprire anche se, per i puristi degli strategici gestionali, difficilmente troverai procedimenti particolarmente articolati da studiare e padroneggiare.

Heatwave update
Piccola nota per la recente espansione di Terra Nil denominata Heatwave e che, lo ricordiamo, è totalmente gratuito. Si tratta, essenzialmente, di una nuova regione con elementi inediti tra cui fauna (parliamo di leoni, elefanti e quant’altro) e strutture. Di particolare impatto scenico e creativo, tra le nuove mappe, spicca quella del Gran Canyon, ossia un’area spezzata letteralmente a metà da una voragine, con tutte le sfide a esse annesse. Un modo sicuramente originale di aggiungere nuove sfide e ulteriore longevità al titolo. Tali contenuti, da soli, bastano per richiamare chi ha già consumato il titolo originale, offrendo loro intere ambientazioni da scoprire e “salvare”.
Altrettanto gradita è la modalità fotografica, rilasciata insieme all’Heatwave Update e che vede la possibilità di scattare foto nella fase legata alla cura degli animali e rispettivi biomi e introdotta in modo stabile in tutte le fasi della campagna, incluse le sfide antecedenti all’update. Ogni foto scattata, oltre a poter essere conservata in un album personale, avrà anche una valutazione, aggiungendo una sfida, del tutto opzionale, ma gradevole.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Terra Nil soddisfa e colpisce. Forte di animazioni fluide e convincenti e di struttura fantascientifiche accattivanti, la velocità con cui si può plasmare il suolo è coinvolgente e appagante, così come gli effetti legati alla pioggia e al fuoco. Tutti elementi che partecipano attivamente al sistema ludico del titolo (esempio: la pioggia può riempire autonomamente interi canali vuoti, senza farci impiegare la macchina legata alla gestione dell’acqua). Inoltre, a missione completata, poter restare ad ammirare il risultato finale, regala gradevoli soddisfazioni.
Il sonoro è in linea con la filosofia del titolo, offrendo tracce leggere e scarsamente memorabili ma mai ridondanti o fastidiose. Per quanto riguarda le modalità offerte dall’ibrida Nintendo, Terra Nil si difende bene in entrambe con quella portatile particolarmente accattivante visto che potrai plasmare letteralmente un mondo tra le tue mani e ovunque vorrai. Infine, molto apprezzata la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.