Sviluppato da Duck Team e pubblicato da Take Aim Games, DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper è un casual game che propone una serie di sfide racchiuse in piccoli minigiochi di stampo prevalentemente parodistico in stile Wario Wave ma con le anatre. Noi abbiamo affrontato i 100-in-1 giochi su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto ad affrontare lo spirito malvagio racchiuso in una cartuccia da gioco?
DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper e l’avventura di cinque paperotti
DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper è sì un casual game che punta tutto sull’umorismo e su una serie di minigiochi veloci e fuori di capoccia ma, a differenza di quanto aspettato, possiede anche una trama che si snocciola di capitolo in capitolo e che, sacrificando profondità e serietà, vira tutto su umorismo e surrealismo, parodiando passato e presente del mondo dei videogiochi e non solo. Il risultato finale? Sincere risate e un continuo puntare il dito urlacchiando frasi come: “ma questo è quel gioco o quel meme!”
Procedendo con ordine, cinque anatre ritrovano tra i cespugli una misteriosa cartuccia con su scritto “100-in-1”. I giovani protagonisti, decidono di raccoglierla e testarla ma prima, ci soffiano sopra. Chi non ricorda l’antica e mistica tecnica per far funzionare una cartuccia malandata? Fatto cò, la cartuccia di gioco misteriosa rivela la sua oscura e inquietante natura: uno spirito malvagio denominato D.U.C.K. Esatto, in quella cartuccia non ci sono solo cento minigiochi ma anche un’entità che va a sfidare proprio i cinque protagonisti.

La trama è raccontata attraverso piccoli scambi di dialoghi e immagini statiche che s’alternano tra loro, il tutto in modo buffo, surreale e colorato, oltre che adatto praticamente a tutti. Non solo, abbiamo già detto che il titolo sfrutta molto il mondo dei videogiochi con diversi richiami a titoli blasonati o che hanno fatto la storia, come quello che richiama Mr. Game e Watch, ma DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper va oltre.
DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper va a pescare nel presente recuperando meme di vario genere, traslandoli in minigiochi in chiave palesemente Wariana ma riuscendo a dare un tocco “personale”. Banalmente, molto viene “anatrizzato” dando una coerenza, soprattutto scenica, nel suo piccolo gradevole e piacevolmente divertente.

Come Wario Ware ma con più anatre
DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper è un casual game incentrato nell’esecuzione di una serie di minigiochi dalla durata molto breve e che spiccano principalmente per varietà e per richiami tanto al passato videoludico quanto al presente dei social e non solo. Come più volte scritto, il gioco si avvicina molto allo stile di Wario Ware, andando a occupare uno spazio abbastanza spoglio su console non targate Nintendo.
A differenza di Atari Mania, che è forte di un catalogo di classici con tanto di valore storico annesso (puoi recuperare la nostra recensione), DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper offre una serie di titoli e sfide molto variegate e sconnesse tra loro, proprio alla Wario Ware. Il gioco ha diverse modalità tra cui domina quella principale, ossia la “storia” a sua volta divisa in diversi capitoli incluso il prologo.
Ogni capitolo ci vede impegnato in una sequela di microgiochi consecutivi della durata di pochi secondi concludendo con l’ultimo minigioco a tema “boss”, il tutto con “vite” condivise da preservare. E parlando di “temi”, possiamo affermare che il titolo presenta sì diversi tipi di minigiochi ma questi possono essere raggruppati in diverse categorie con cui potrai poi perfezionarti fuori dalla storia principale. Questo perché la storia principale ha una durata relativamente bassa, la si può completare in meno di due ore.

Per quanto riguarda la tipologia di minigiochi, questa è molto varia e appagante, oltre che divertente da scoprire e anche abbastanza impegnativa da padroneggiare. Spaziamo da parodia di Donkey Kong e Mr. Game e Watch a mini fasi stealth in 2D passando per microgiochi mono tasto che parodizzano famosissimi meme o gif da social. Un mix di attività ed eventi che spezza costantemente il ritmo riuscendo a sorprende di volta in volta e anche a strappare più di un sorriso.
Alla modalità principale si aggiunge una modalità sopravvivenza e un’altra in cui potrai ripetere i minigiochi sfidando gli amici (passandosi il pad turno per turno). Il tutto rivelando un’anima arcade legata a punteggi e superamento delle proprie abilità che premia la rigiocabilità e prova a prolungarne la longevità. Ci riesce? In parte sì, non tutti i minigiochi sono azzeccati ma alcuni riescono da soli a spingere a provarli e riprovarli nel tentativo di ottenere la “papera dorata”, ossia la valutazione più alta.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, DUCK: Dangerous Ultimate Cartridge Kidnapper si difende abbastanza bene grazie a una pixel art pienamente azzeccata, considerando anche i numerosi titoli videoludici che riesce a rievocare con successo. Le parodie sono quasi tutte immediate e riescono a offrire una buona varietà di situazioni anche estetiche. Buone le schermate della storia con disegni in 2D semplici ma funzionali al racconto proposto. Anche le animazioni, seppur semplici, svolgono bene il proprio dovere.
Il sonoro è coerente con la proposta videoludica, offrendo sonorità nostalgiche e retrò che ben si sposano con lo stile grafiche e con la varietà dei microgiochi. Il titolo non presta fianco a difetti tecnici, risultando fluido e solido in praticamente tutte le sfide. Infine, da segnalare l’assenza della lingua italiana, mancano anche i sottotitoli. Per fortuna, i testi scritti sono abbastanza semplici da comprendere.