Nel vasto panorama dei giochi di ruolo indipendenti, capita di imbattersi in opere che, pur non avendo budget mastodontici, riescono a distinguersi per la forza delle idee. Artis Impact è uno di quei titoli che colpiscono subito per la loro identità particolare. Non è un semplice RPG, ma un’esperienza che unisce fantascienza, comicità e introspezione, creando un mix originale e coraggioso. Il team di sviluppo ha scelto di non rincorrere i modelli tripla A, preferendo un approccio che privilegia la scrittura, i personaggi e un gameplay che guarda con affetto alle radici del genere.
Il risultato è un gioco che si presenta come un omaggio ai classici JRPG, ma che non si limita a ripeterne le formule: ne prende gli elementi più iconici e li rielabora con ironia, ambientazioni futuristiche e un tono che alterna leggerezza e momenti di riflessione. Artis Impact è un titolo che non ha paura di prendersi gioco dei cliché, pur costruendo una storia capace di emozionare.

Storia, personaggi e ambientazione
La trama di Artis Impact si apre in un futuro dominato da contraddizioni: tecnologia avanzata e conflitti sociali, speranze collettive e fragilità individuali. L’avventura segue un gruppo di protagonisti che si ritrovano coinvolti in un intreccio di eventi che toccano tanto la politica quanto i rapporti personali. Pur mantenendo un tono spesso ironico, la narrazione non rinuncia a trattare temi più seri, creando un equilibrio tra satira e dramma.
I personaggi sono il cuore pulsante del gioco. Ognuno di loro ha tratti distintivi che lo rendono unico, con caratterizzazioni che spaziano dall’assurdo al toccante. La scrittura evita di appiattire i comprimari in ruoli secondari, regalando momenti memorabili sia nei dialoghi comici sia in quelli più emotivi. La forza di Artis Impact è nel modo in cui riesce a farti affezionare ai suoi protagonisti, anche quando si prendono gioco di sé stessi.
L’ambientazione si sviluppa in scenari fantascientifici che ricordano le grandi epopee spaziali, ma filtrate da una lente grottesca e surreale. Le città futuristiche, i pianeti lontani e le strutture tecnologiche diventano il palcoscenico di un racconto che non punta al realismo, ma a trasmettere un’identità visiva e narrativa coerente.

Gameplay
Dal punto di vista ludico, Artis Impact guarda con dichiarato amore ai JRPG classici, ma aggiunge elementi che ne rinfrescano la formula. Le battaglie si svolgono a turni, con un sistema che premia la strategia e la gestione delle risorse. Non basta scegliere l’attacco più forte: bisogna capire quando difendersi, quando usare abilità speciali e come combinare le potenzialità del gruppo.
L’interfaccia richiama i vecchi giochi di ruolo, ma con accorgimenti moderni che rendono l’esperienza più scorrevole. L’esplorazione alterna ambienti lineari a scenari più aperti, con la possibilità di interagire con NPC, raccogliere oggetti e scoprire missioni secondarie che arricchiscono la narrazione. Non mancano sezioni di dialogo che sembrano quasi parodie del genere, con battute metanarrative che commentano i cliché tipici dei JRPG.
Il gameplay riesce a bilanciare nostalgia e innovazione. Da un lato soddisfa chi ama i classici combattimenti a turni, dall’altro inserisce abbastanza varietà da mantenere viva l’attenzione, evitando di scivolare nella monotonia.

Livello tecnico
Dal punto di vista tecnico, Artis Impact non punta al fotorealismo, ma a una direzione artistica stilizzata che richiama le produzioni indie più curate. I personaggi e gli ambienti hanno un design particolare che li rende riconoscibili, con colori vivaci e atmosfere surreali che si sposano bene con il tono della narrazione.
Il comparto sonoro gioca un ruolo fondamentale. La colonna sonora alterna brani epici a melodie leggere e ironiche, adattandosi ai cambiamenti di tono della storia. Gli effetti audio sono semplici ma funzionali, mentre il doppiaggio – laddove presente – contribuisce a dare personalità ai protagonisti. Dal punto di vista delle prestazioni, Artis Impact risulta stabile e ben ottimizzato, con caricamenti rapidi e senza problemi tecnici.
È evidente che il team di sviluppo abbia investito più sulla coerenza stilistica e narrativa che sulla potenza grafica pura, e questa scelta funziona perché dà al titolo una personalità ben definita.