Sviluppato e pubblicato da Code Horizon in sinergia con Ultimate Games, Giant Machines 2017 è un interessante simulatore 3D che ci porta alla guida di macchine mostruosamente giganti, le più grandi della terra. O almeno le più grandi fino al 2017… data che affronteremo a breve. Noi abbiamo vissuto la campagna principale su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione! Pronto a sperimentare stravaganti mezzi di trasporto?
Giant Machines 2017 e le macchine più grandi del mondo
Prima di affrontare la narrazione di Giant Machines 2017… che sì, ha una sorta di storia lineare che collega le quattordici missioni che compongono l’intero titolo, è bene evidenziare che il gioco è datato 2016. La versione da noi testata, per PlayStation 5, non è altro che una trasposizione dell’edizione originale senza alcun tipo di intervento tecnico di rilievo. Infatti, come vedremo nel paragrafo dedicato, l’opera targata Code Horizon presta il fianco a più di una critica soprattutto sul versante tecnico… e non solo.
Partiamo però dalla storia, noi siamo un anonimo tecnico nonché individuo specializzato nel riparare e guidare un enorme numero di veicoli. Purtroppo, è praticamente impossibile empatizzare col protagonista in quanto, non solo non ha alcuna voce o linee di dialogo selezionabili, ma non esiste neanche “fisicamente”. Non c’è un avatar su schermo, il titolo si gioca in prima persona e quando la telecamera passa a “volo d’uccello” per guardare i veicoli in movimenti, alla guida di questi non c’è nessuno. Esatto, vedremo solo veicoli vuoti che si muovono.

Ma abbiamo detto più volte che Giant Machines 2017 ha una “trama” e questa viene dettata dall’unica voce presente nel gioco, quella del nostro “capo” che, tramite contatto “telefonico”, ci fornisce dettagli e linee guida di volta in volta. Il tutto, non lesinando toni sarcastici e anche qualche fugace battutina. Lo scopo ultimo del gioco, però, in quanto simulatore, è sempre quello di “simulare” qualcosa e, in questo caso specifico, il gioco ci spinge a provare con mano le macchine più grandi del mondo (almeno fino al 2017, come da titolo stesso).
Giustificare e collegare tra loro macchine spalaneve giganti, enormi gru per sollevare container e colossi meccanici dediti al lentissimo trasporto di un vero e proprio shuttle spaziale… non è un gioco da ragazzi e, a conti fatti, non è propriamente credibile eppure riesce a dar vita a una sorta di “avventura” condendo il tutto con situazioni anche abbastanza surreali. Basti pensare alla furiosa corsa con un mega veicolo alto quanto un palazzo per sfuggire all’arrivo di un tornado o alla necessità improvvisa di tagliare degli alberi per il conducente che guidava il camion s’è sentito male e ha rovesciato tutto.
Insomma, Giant Machines 2017 nel suo piccolo ci prova e nel complesso, riesce a regalare una buona avventura seppur di durata abbastanza modesta. Il simulatore di macchinoni giganteschi, infatti, può essere completato in un paio di pomeriggi a seconda della nostra pazienza e della nostra bravura per una media di circa quattro-cinque ore e con una scarsa rigiocabilità. Da segnalare, inoltre, che il titolo è orfano del trofeo di platino, risultando quindi poco appetibile anche per chi punta a ottenere trofei.

Un simulatore non molto credibile
Giant Machines 2017 è un simulatore di guida 3D che muta man mano le sue regole a seconda del veicolo che andremo a controllare. Ma prima ancora dei veicoli, noi vestiamo i panni di un individuo con comandi in prima persona. Oltre a correre e scorrazzare dal punto A al punto B, che quasi sempre combaciano con due diversi veicoli, saremo chiamati a intercettare e montare batteria o recuperare cavi rotti da riparare sull’apposito tavolo. O ancora, spetta sempre a noi intervenire con pannelli, pulsanti e leve per ristabilire l’energia o modificare l’altezza delle scale.
Tutte queste operazioni risultano pesantemente accessorie e abbastanza lontane dallo scopo principale del titolo che, ancora una volta, è quello di metterci alla guida di colossi meccanici giganti. Le fasi a “piedi”, quindi, sono tra quelle meno evocative e più grezze, oltre che abbastanza noiose. Senza contare che “simulano” ben poco visto che potremo letteralmente volare da scale alte decine e decine di metri con una fisica molto discutibile.

Giant Machines 2017 migliora leggermente quando ci si mette alla guida dei veri protagonisti del gioco: i macchinoni giganti. Questi sono molto diversi tra loro ma sono accomunati da un sistema di guida decisamente pessimo e da una lentezza dei movimenti snervante e imprecisa. Già dal primo macchinario, dotato di una sega circolare gigantesca, ci si rende conto di ciò che ci aspetta: lunghi minuti di posizionamento lentissimo… in cui ci tocca tener d’occhio un quadrato bianco che si riempie quando saremo posizionati correttamente.
In alcuni casi, posizionarci come richiesto dal gioco è risultato quasi un calvario seppur tra le fasi peggiori c’è quella del recupero e del posizionamento dei container con una gru colossale… un qualcosa che rischia davvero di far saltare i nervi in quanto alla lentezza del braccio si unisce un’imprecisione del posizionamento e della fisica del container che roteava follemente e illogicamente su se stesso che manda all’aria decine di minuti di “lavoro”. La situazione non migliora quando ci viene chiesto di infrangere pareti ghiacciate con mega braccio robotico a più posizionamenti…

Insomma, i macchinari sono colossalmente belli ma la loro trasposizione in chiave videoludica è molto, troppo problematica. Soprattutto i veicoli con “braccio” che hanno il doppio dei problemi in quanto hanno il doppio dei comandi: quelli legati al movimento e quelli legati al “braccio”. Switchare tra loro ha anche causato più di un glitch del gioco con conseguente blocco di alcuni comandi e costringendoci a riavviare la missione per bypassare il problema.
Tirando quindi le somme, Giant Machines 2017 è un titolo tecnicamente grezzo che offre sì una discreta varietà di situazioni ma che risulta fin troppo lento e impreciso, oltre che poco “simulativo” in più di un’attività. Nota finale per la presenza di ostacoli invisibili o micro sassolini in grado di incagliare veicoli giganteschi su rettilinei… e sì, ci è capitato più volte.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il titolo è indietro di generazioni anche per l’anno in cui è stato pubblicato. Parliamo sì di un titolo del 2016 ma a conti fatti, è anche un titolo con grafica da PlayStation 3… che offre degli scenari vuoti, poveri di dettagli e decisamente poco accattivanti. Anche l’interfaccia risulta estremamente piatta, anonima e grezza. L’unica cosa che si salva sul versante grafico sono i veicoli, decisamente dettagliati e diversi e dotati anche di un buon effetto di luci e ombre oltre a determinate conseguenze ambientali, come l’effetto bagnato nei livelli dove piove.
Il sonoro migliora leggermente grazie a una discreta varietà di tracce musicali, sia cantate che di atmosfera, che possiamo variare manualmente quando siamo alla guida dei veicoli, rigorosamente accesi. In assenza di veicolo, il titolo piomba in un estenuante silenzio. Da segnalare, infine, la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se parte di questi risultano imprecisi e/o poco chiari.