In un mercato videoludico dove i titoli si dividono spesso tra epiche avventure narrative e complesse sfide tecniche e anche ritorni vedi The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered – dove puoi leggere la nostra recensione, esistono anche esperienze più intime, capaci di stimolare la mente senza frenesia, ma con metodo e precisione. È il caso di Hook: Complete Edition, una raccolta che include Hook e Hook 2, disponibile su Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e Steam. Un puzzle game dall’anima minimalista che cerca di fondere rilassamento e concentrazione, offrendo un viaggio mentale elegante e sorprendentemente coinvolgente. Lo abbiamo testato su Xbox Series S per scoprirne pregi, limiti e potenzialità.

Hook: Complete Edition, una collection stimolante
Hook: Complete Edition non perde tempo con introduzioni narrative: niente cutscene, nessun contesto narrativo, nessuna storia ad accompagnare il giocatore. Si entra subito nel cuore dell’esperienza: il gameplay. Un approccio essenziale che si sposa perfettamente con la filosofia del gioco, tutta centrata su logica, osservazione e strategia.
Nel primo Hook, il giocatore è chiamato a rimuovere ganci e connessioni nell’ordine corretto per completare ogni livello. Una meccanica apparentemente semplice, che però si evolve progressivamente con l’introduzione di nuovi elementi e ostacoli. Con il solo utilizzo della levetta analogica o del D-Pad per selezionare, e dei tasti per attivare meccanismi, si scopre un sistema di gioco intuitivo ma affatto banale. I livelli iniziali fungono da tutorial mascherato, ma ben presto ci si ritrova ad affrontare enigmi più intricati.
Hook 2 riprende la formula del primo gioco e la espande con nuove meccaniche e una vera e propria terza dimensione. La rotazione degli elementi diventa cruciale per risolvere puzzle più elaborati, e la sfida cresce gradualmente, fino a diventare sorprendentemente complessa. Gli interruttori tornano in scena, introducendo elementi dinamici che richiedono attenzione, memoria e capacità di previsione. Ogni azione va pensata con cura: rimuovere un pezzo nell’ordine sbagliato può significare ricominciare tutto da capo.

Una Sfida che non stressa – Il Fascino del relax intelligente
Nonostante l’aumento della difficoltà nei livelli più avanzati, Hook: Complete Edition riesce a mantenere un ritmo rilassato. Non ci sono limiti di tempo, non ci sono pressioni esterne: solo tu, il puzzle e la tua mente. Questo approccio rende il gioco ideale sia per chi vuole una pausa riflessiva tra titoli più frenetici, sia per chi cerca una sfida più cerebrale, senza il peso dell’ansia da prestazione.
Tuttavia, qualche piccolo inciampo non manca. Durante le nostre sessioni su Xbox Series S, abbiamo riscontrato occasionali input lag nella pressione degli interruttori, con comandi che a volte sembrano non essere recepiti immediatamente. Nulla di grave o compromettente, ma è una piccola pecca da segnalare. Alcuni potrebbero anche desiderare un sistema di punteggio o un timer per aumentare la competitività, ma in realtà la sua assenza fa parte della filosofia rilassata che contraddistingue il gioco.

Un puzzle minimalista
Quello che colpisce sin dal primo avvio è l’estetica. Hook: Complete Edition abbraccia uno stile visivo pulito, essenziale, con una palette di colori tenui che non affatica mai la vista. Il bianco e nero domina, accentuato solo da lievi contrasti che aiutano a distinguere gli elementi interattivi. C’è anche una modalità scura, perfetta per le sessioni notturne o per chi predilige un’interfaccia meno luminosa.
La semplicità grafica non è un limite, ma un punto di forza: evita ogni forma di distrazione e pone l’accento su ciò che davvero conta, ovvero la risoluzione dei puzzle. La stessa filosofia si riflette nell’audio: la colonna sonora e gli effetti sonori sono minimali ma piacevoli, perfettamente integrati con l’atmosfera contemplativa che il gioco vuole creare.