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NotizieOld But GoldRubriche

Quando il vero Masterchef era in BurgerTime

Marco Tramontano 7 anni fa Commenta! 4
 

Quando oggi in tv tutti sono bravi a preparare piatti complessi e manicaretti gourmet già all’età di 5 anni, mi sale una rabbia incredibile.

Contenuti
Ed è proprio del titolo del Novembre 1982 che parliamo oggi nella rubrica Old But Gold, dedicata al retrogaming molto retroIl videogioco no veganUn pò di dati

Provate voi invece a servire un panino con hamburger e insalata mentre salite scale a pioli ed enormi würstel ed uova ad occhio di bue tentano di ammazzarvi. Ancora oggi penso a come fossero gelose tra loro a quei tempi le proteine, mai che mi avesse attaccato una spiga o un sacco di farina, ma solo dinosauri laser e cetrioli. Ah no aspetta… c’era Mr. Pickle in BurgerTime, uno dei capolavori assoluti del mondo platform di sempre.

Ed è proprio del titolo del Novembre 1982 che parliamo oggi nella rubrica Old But Gold, dedicata al retrogaming molto retro

Quando il vero Masterchef era in BurgerTime

Il 1982, un lontano mondo in cui i cabinati dominavano l’universo e le console con un solo tasto ci allontanavano sempre più spesso dalla futura maturità.

BurgerTime l’ho provato la prima volta, se non ricordo male, su Intellivision intorno al 1985. Ero in campagna e fino ad allora lo scopo di vita era sbucciarsi le ginocchia e sopravvivere alle partite di finto calcetto.

Ma appena scoprimmo che usare quei controller a forma di Nokia indistruttibile (la Nokia non esisteva ancora eh) era più impegnativo delle risse tra bambini e nonne, decidemmo tutti che da grandi avremmo fatto o i nerd o gli chef.

BurgerTime
Versione originale

Il videogioco no vegan

BurgerTime vede per protagonista il più longevo e dimenticato cuoco della storia dei videogame, il grande maestro di coltelli e scale Peter Pepper, che in un bidimensionale stage fatto di pochi pixel e colori ma estremamente variegati per l’epoca, deve riuscire a preparare dei panini con l’hamburger e l’insalata camminando sopra gli ingredienti e riempiendo il piatto con un effetto a cascata.

Ovviamente non sono dello stesso parere Mr. Hot Dog, Mr. Egg e il pericolosissimo Mr. Pickles, il cetriolino sottaceto più pericoloso del mondo fino all’arrivo di Pickle Rick, ma questa è un’altra storia.

E sono infatti i diversi modi di seguire le traiettorie di collisione e le diverse velocità dei nemici a definire parte della difficoltà e del divertimento di BurgerTime. Ovviamente il nostro compito è quello di trovare la strategia migliore a seconda della velocità aumentata dal livello e della presenza dei nemici, aiutati a volte dal fantastico Pepe che blocca temporaneamente i nemici.

BurgerTime conversione
Una conversione browser

Al gioco originale seguirono poi numerosi sequel ma mai nessuno ebbe il successo del primo, vuoi per la qualità delle conversioni, vuoi per il sistema di gioco che fu poi soppiantato dalla ricerca di qualcosa di più complesso.

La verità è che tutto il fascino di BurgerTime e di molti titoli storici dell’epoca risiedeva appunto nell’estrema giocabilità e nell’unico obiettivo di sopravvivere e fare punti, senza viaggi mentali e storie mozzafiato.

Un pò di dati

Titolo: BurgerTime (Bāgātaimu – バーガータイム)

Sviluppatore: Data East Corporation

Pubblicazione: Novembre 1982

Console originale: DECO Cassette System

Conversioni: Arcade, Apple II, Atari 2600, ColecoVision, Commodore 64, Game Boy, Intellivision, MSX, NES, NEC PC-8000, PC booter, Sharp MZ, Sharp X1, TI-99/4A, Mattel Aquarius, Web Browser

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