1998: The Toll Keeper Story è un titolo di simulazione davvero unico e interessante che noi abbiamo avuto modo di provare in prima persona. Dopo esserci immersi completamente in questo gioco accattivante e con una trama in grado di toccare anche il più duro dei cuori di pietra, siamo pronti a parlartene!

1998: The Toll Keeper Story, un titolo che parla di politica, umanità e dolore
1998: The Toll Keeper Story è un’opera che trascende il concetto di simulazione per immergersi profondamente nel dramma umano e politico. L’ambientazione è Janapa, una nazione fittizia del Sud-Est asiatico, un chiaro e doloroso parallelo della crisi finanziaria e delle conseguenti sommosse che sconvolsero l’Indonesia tra il 1997 e il 1998.
Vestirai i panni di Dewi, una donna in una situazione di estrema vulnerabilità: è sposata, attende la nascita del suo primo figlio tra poche settimane, e il suo precario posto di lavoro si trova proprio al confine del caos sociale: fa la casellante. Dovrai quindi controllare i veicoli che passano, facendo rispettare le leggi e i decreti governativi, che diventano via via più severi e complessi. Il suo casello stradale si trasforma rapidamente da routine a trincea morale, dove la rivolta studentesca e il progressivo inasprimento delle leggi da parte di un governo in difficoltà creano una tensione senza precedenti.

La trama è proprio il punto forte di 1998: The Toll Keeper Story. La narrazione riesce a costruire un senso di angoscia lenta ma inesorabile. Attraverso le brevi ma intense interazioni quotidiane e le pagine di un diario, verrai a conoscenza delle preoccupazioni di Dewi, di suo marito Haru e dei personaggi ricorrenti come l’amica Simta o persino l’esigente proprietaria di casa.
Il gioco non si limiterà a farti controllare i veicoli; verrai costretto a vivere la disintegrazione del Paese attraverso gli occhi di chi è intrappolato in un lavoro essenziale ma moralmente compromettente. Riuscirai a percepire tutta la paura e l’angoscia di una famiglia che dovrebbe donare a un nuovo figlio un futuro roseo, ma che non ne vede la possibilità, rendendo il contesto storico e la crisi economica ancora più toccanti.

Un gameplay sulle orme di Papers, Please
Il cuore pulsante del gameplay di 1998: The Toll Keeper Story risiede nelle sue meccaniche di gestione decisionale. Fin dal primo momento in cui aprirai il titolo noterai sicuramente un’enorme somiglianza con Papers, Please, titolo al quale gli sviluppatori si sono evidentemente ispirati. Tuttavia le differenze sono sostanziali: qui le meccaniche sono studiate per concentrare l’attenzione non tanto sulla difficoltà della burocrazia, quanto sulle conseguenze immediate delle scelte.
Ogni giornata lavorativa inizia con un briefing sulle nuove regole in vigore. Inizialmente, si tratta di semplici controlli sulla targa o sui biglietti, ma la complessità aumenta esponenzialmente. Le ispezioni richieste arriveranno a includere tantissimi aspetti: la verifica di targhe e documenti seguendo delle direttive specifiche giornaliere (a volte anche abbastanza assurde, come la possibilità di far circolare solo targhe dispari o pari), l’ispezione del veicolo in quanto a peso, passeggeri e via dicendo.

Rispettare le regole non sarà sempre obbligatorio. Potrai decidere se chiudere un occhio in cambio di una piccola “mancia” (essenziale per sopravvivere) o se applicare la legge, trovando materiali proibiti o denaro falso.
Ciò che rende queste decisioni in 1998: The Toll Keeper Story davvero complesse è proprio la moralità. La tua situazione familiare non ti permette di rinunciare ai soldi del tuo stipendio, eppure ogni errore commesso (volutamente o non) darà come risultato una sanzione personale, che si traduce in decurtazione dallo stipendio. Cosa deciderai di fare? Sarai disposto a fare il bene della tua famiglia arrestando un manifestante e adempiendo anche alle politiche più restrittive e discriminatorie del governo? Oppure deciderai di seguire la tua coscienza, mettendo a rischio la vita dei tuoi cari?
In base alle tue scelte, la storia cambierà e i finali di 1998: The Toll Keeper Story sono multipli. Le possibilità sono davvero tante ma fai attenzione, perché potrai incorrere anche in un game over prematuro. Forse questo è l’unico vero difetto del titolo: non potrai scegliere di ribellarti eccessivamente al governo, perché manderai la tua famiglia al lastrico e il gioco terminerà. Insomma, la strada ribelle e anti-governativa è off-limits, sarai sempre costretto a mantenere un certo bilanciamento (o sostenere il governo in tutto e per tutto).

Un comparto tecnico dallo stile unico e perfetto per il titolo
Il comparto tecnico di 1998: The Toll Keeper Story è davvero ben realizzato. Il suo stile visivo è unico e impareggiabile. Abbandoniamo il realismo e ci troviamo di fronte a una grafica basata su illustrazioni disegnate a mano, che sembrano davvero uscite da un fumetto dell’epoca. I colori sono caldi, ombreggiati e perfettamente in grado di creare la giusta atmosfera per tutta l’emotività che racchiude il gioco.
Il comparto sonoro è anch’esso in linea con le ambientazioni. Ti accompagneranno il rumore del traffico, delle proteste in lontananza e il ronzio costante della cabina, che darà anche la giusta atmosfera opprimente tipica del tuo lavoro e della situazione in cui ti ritrovi.
Per quanto riguarda i problemi tecnici, 1998: The Toll Keeper Story per fortuna non ci sono particolari bug da dover segnalare. Semplicemente, per quanto riguarda l’interfaccia di gioco, man mano che le leggi e regolamentazioni si complicheranno diventerà anche tutto abbastanza macchinoso e confusionario, andando ad aumentare inevitabilmente anche il numero di errori e di sanzioni. Magari si poteva migliorare leggermente questo lato del titolo, evitando un po’ di frustrazione, ma nulla di terribile.
Infine, devo purtroppo notificare la mancanza della lingua italiana. Essendo la trama e la narrazione il punto forte di 1998: The Toll Keeper Story, non potrai goderti a pieno il gioco senza avere una buona conoscenza della lingua inglese. Un vero peccato!

