Il ritorno di James Bond nel mondo dei videogiochi è ufficiale. Durante lo State of Play di settembre 2025, Sony e IO Interactive hanno finalmente mostrato il primo vero gameplay di 007: First Light, seguito da una dimostrazione dal vivo a Gamescom 2025. Un reveal che ha acceso l’entusiasmo dei fan ma ha anche sollevato qualche domanda, soprattutto sul fronte tecnico.
Hitman incontra Uncharted
Dalle prime sequenze è chiaro che IO Interactive ha scelto un approccio ibrido. Da un lato ci sono le sezioni di infiltrazione in pieno stile Hitman, con libertà di approccio, gadget e ambienti che reagiscono in maniera credibile alle azioni del giocatore. Dall’altro compaiono set piece cinematografici spettacolari, con esplosioni, inseguimenti e momenti guidati che ricordano da vicino Uncharted 4.
Un mix ambizioso che vuole unire due filosofie di gameplay diverse: la profondità dell’immersione e la spettacolarità da film d’azione.
Un Bond giovane ma credibile
Uno dei timori iniziali riguardava la scelta di un James Bond più giovane, con il rischio di un protagonista troppo acerbo o caricaturale. La demo ha invece rassicurato i presenti: il personaggio mantiene i tratti iconici dell’agente segreto, senza cadere nella “quippiness” moderna fatta di battute forzate.
Un dettaglio interessante è la gestione del license to kill, che non è sempre disponibile: l’uso della forza letale viene introdotto solo in determinate situazioni, bilanciando così l’approccio stealth e quello più diretto.
Ambizioni tecniche fuori scala
La vera sorpresa di 007: First Light sta nelle dimensioni delle mappe e nella gestione della fisica. A differenza dei livelli di Hitman, più circoscritti, qui troviamo ambienti vasti, inseguimenti in auto e scenari distruttibili che si trasformano davanti agli occhi del giocatore.
Secondo chi ha provato la build su PC a Gamescom, il motore di gioco gestisce streaming in tempo reale, esplosioni fisiche e una quantità impressionante di oggetti dinamici. È un salto tecnologico netto per IO Interactive.
PS5 Pro sotto stress, PC più stabile
Sul fronte performance emergono però i primi limiti.
- PS5 Pro: la demo mostrata allo State of Play presentava cali evidenti, con il frame rate che scendeva anche sotto i 30 fps.
- PC Gamescom: la stessa sequenza è stata giocata dal vivo su un PC high-end, raggiungendo i 60 fps ma con oscillazioni nei momenti più pesanti, soprattutto nelle scene ricche di fisica.
Un’assenza notata è quella del ray tracing, sostituito da tecniche di illuminazione tradizionali. Probabile che la feature arrivi più avanti, magari sponsorizzata da un partner hardware, ma per ora l’ottimizzazione resta la sfida principale. E la domanda resta: come potrà girare su Xbox Series S o sulla futura Switch 2?
Citazioni e dettagli che fanno la differenza
IO Interactive non ha rinunciato al tocco di stile. Alcuni momenti della demo strizzano l’occhio ai fan storici, come la sequenza nel condotto che richiama la celebre visuale down the barrel tipica dei film di Bond.
Dal punto di vista artistico, spiccano dettagli come la resa dei materiali, l’illuminazione realistica e perfino la scelta di auto classiche come la Jaguar XJ verde smeraldo, riprodotta con cura maniacale.
Un’eredità pesante
Il progetto è ambizioso, ma anche rischioso. IO Interactive punta a riportare Bond ai fasti dei videogiochi anni ’90 e 2000, quando titoli come GoldenEye 007, Everything or Nothing e il sottovalutato Blood Stone avevano conquistato i fan.
Questa volta l’obiettivo è ancora più alto: proporre un’esperienza che regga il confronto con i migliori action narrativi moderni, mantenendo però l’anima da sandbox stealth che ha reso grande la serie Hitman.
In definitiva, 007: First Light si presenta come una delle scommesse più audaci della prossima generazione. L’ibrido tra infiltrazione e azione spettacolare funziona, il giovane Bond convince e le ambizioni tecniche sono impressionanti. Restano i dubbi sulle performance, ma se IO Interactive riuscirà a bilanciare spettacolo e stabilità, ci troveremo davanti al miglior James Bond videoludico di sempre.
E tu cosa ne pensi? Ti convince la direzione presa da IO Interactive o temi che l’ambizione sia troppo alta? Faccelo sapere nei commenti qui sotto!
